“Qui nel continuo dei giorni”, la sfida del poeta di fronte alla malattia

Nella nuova raccolta di poesie, pubblicata da Nomos Edizioni, Antonio Maria Pecchini affronta il tema della fragilità dell'essere umano

antonio maria pecchini

Claudio Lolli nel disco “Ho visto anche degli zingari felici” (Emi 1976) dice che i poeti fanno paura perché con coraggio “aprono sempre la loro finestra, anche se noi diciamo che è una finestra sbagliata”. Antonio Maria Pecchini nella raccolta “Qui nel continuo dei giorni” (Nomos Edizioni) apre una finestra sulla malattia che ti mette fuori gioco all’improvviso. Il poeta non si accontenta di un indistinto e utopistico “andrà tutto bene”, non ha bisogno di slogan perché sa che deve fare i conti con il destino che ha le sue tappe principali, nascita e morte, già definite.
Pecchini apre una finestra per guardare in faccia la sua malattia, con quell’indifesa onestà che solo i poeti hanno. Nella scelta delle parole non ha una seconda possibilità, non può nascondersi dietro l’ideologia o vestirsi di frasi fatte, deve sferrare il colpo al cuore con candida ferocia e innocente verità.
Quando si è soli di notte in una stanza d’ospedale il biancore delle pareti scatena ombre scure che saturano ogni speranza . “L’inferno che è qui dentro da giorni, riempie la mente di domande, nell’attesa di risposte convincenti, tutto tace, l’insonnia che accompagna non trova in sé pace”. Non c’è nessuna umana garanzia, tantomeno un’indole tranquilla, onesta e virtuosa, che può metterci al riparo dalla lotta primordiale per la sopravvivenza. La malattia lavora nella nostra mente e modifica il nostro rapporto con il tempo, abituati come siamo a vivere nel passato e nel futuro. Lascia spazio solo al presente. A scansire “il continuo dei giorni” c’è solo il ritmo del respiro: è l’atto vitale sufficiente e necessario, seppur inconsapevole, a definire il perimetro della nostra esistenza. Nient’altro. Pecchini ha aperto la finestra giusta, incurante di chi è già pronto a sostenere che il poeta è immortale nella sua capacità di sbagliare.

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Antonio Maria Pecchini
“Qui nel continuo dei giorni”
Nomos Edizioni
Collana Poesia Contemporanea
pag. 63
Euro 14

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 17 Settembre 2023
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