Ridefinito l’accordo di programma per l’ex Caserma Garibaldi a Varese: 40 milioni di finanziamento totali
Confermato il secondo stralcio di finanziamenti: la sede del teatro cittadino diventerà definitivamente quella del Politeama, la pedonalizzazione di via Spinelli porterà ad una variazione dell'uscita del parcheggio

L’accordo di programma per l’ex caserma Garibaldi si conferma e si consolida nei portici interni della struttura, in un incontro che ha ridefinito i termini dell’accordo e ha visto al tavolo l’assessore regionale agli enti locali Massimo Sertori, il presidente della Provincia Marco Magrini, il sindaco di Varese Davide Galimberti con gli assessori ai lavori pubblici Andrea Civati e alla cultura Enzo Laforgia, il delegato del rettore dell’Università dell’Insubria Federico Raos e il presidente di Fondazione Molina Carlo Castelletti.
L’incontro ha visto confermate le principali decisioni: innanzitutto la prosecuzione del secondo stralcio di finanziamenti, che ora raggiungono un importo complessivo di 40 milioni (Nell’accordo del 2014 erano poco meno di 32), di cui 29 forniti da Regione Lombardia, 9 dal comune di Varese e 1 dalla provincia di Varese.
La seconda conferma è che la sede del teatro cittadino diventerà definitivamente quella del Politeama, confermando – alla fine della riqualificazione del cinema teatro di piazza XX Settembre – la dismissione del vecchio Apollonio.
La terza è la pedonalizzazione di via Spinelli, il tratto viario tra piazza Repubblica e il lato porticato della ex caserma Garibaldi: per permettere tale pedonalizzazione, l’uscita nella via del parcheggio delle “Corti” non proseguirà verso via Magenta, ma formerà una curva a “U” per portare le auto verso via San Michele Arcangelo.
Per quanto riguarda il cronoprogramma dei lavori, nei primi mesi del 2024 è previsto il completamento del primo stralcio, che comprende l’Archivio del Moderno della facoltà di Architettura di Mendrisio, mentre la fine del 2024 dovrebbe segnare il completamento totale dell’intervento che porterà al nuovo polo culturale varesino.

I COMMENTI DEI PROTAGONISTI
La soddisfazione da parte degli enti coinvolti è stata unanime: «Grazie alla sintonia tra comune regione e università si avvicina sempre di più la realizzazione del nuovo teatro per la città, tanto atteso da decenni – Ha commentato innanzitutto il sindaco di Varese, Davide Galimberti – finalmente si è deciso di riqualificare il Politeama e unire il nuovo progetto culturale per la caserma al nuovo teatro cittadino, che sarà nel cuore della città».
Anche Regione Lombardia ricorda l’impegno da loro sostenuto: «L’accordo di programma è originato quando Bobo Maroni era presidente della Regione e Attilio Fontana sindaco, nel 2014 – ha sottolineato Massimo Sertori, assessore agi enti Locali di Regione Lombardia – e oggi con il collegio di vigilanza abbiamo sancito l’accordo e rinnovato l’intesa con una variante che faremo per un totale di 40 milioni di euro, 29 dei quali sono messi a disposizione da Regione Lombardia. Credo sia un giorno importante per Varese, per una rigenerazione urbana importante».
E’ da “cittadino semplice” il primo ricordo del presidente della Fondazione che metterà a disposizione il Politeama perchè diventi il teatro della città: «Io la caserma Garibaldi la ricordo abitata: ricordo i militari, e la ronda che si faceva intorno a qui – ha sottolineato Carlo Maria Castelletti, presidente della Fondazione Molina – Per anni questo edificio è stato dismesso, ma poi Giunta, Regione e Provinca in modo illuminato hanno fatto rivivere questo edifico storico: una sinergia che è esempio raro di collaborazione. Sono felice che istituzione come molina abbia collaborato con il comune nell’interesse della cittadinanza per il Politeama, che diventerà teatro cittadino»
Soddisfazione anche da parte della Provincia, che fin dall’inizio ha partecipato all’accordo: «La Provincia collabora ed è presente con tutte le sue forze rispetto a un’opera che è sicuramente importante per la città di Varese ma anche per la provincia intera – Ha commentato Marco Magrini, presidente della Provincia – E’ un lavoro di sinergia che porta un valore aggiunto al territorio. Un particolare ringraziamento va alla Regione perchè ha sostenuto uno sforzo importante per raggiungere questo obiettivo».
DENTRO LA CASERMA: LE NOVITÀ DEI LAVORI
A margine dell’incontro, i presenti hanno potuto vedere i lavori finora realizzati all’interno del cantiere, con una “guida” d’eccezione, il direttore lavori Paola Bassani, che ha portato avanti innanzitutto un importante lavoro di consolidamento della struttura: «Per fare un esempio: i pavimenti ai piani rialzati, verso la facciata che dà verso piazza Repubblica, erano in pendenza, perchè la facciata stessa pendeva». Uno dei principali lavori è stato quindi consolidare i solai, le volte e la facciata con sistemi innovativi: ora al completamento dell’opera resta solo da aggiungere una serie di tiranti nelle murature interne per renderla ancora più sicura.
«Per la primavera del 2024 saranno completate tutte le facciate e il tetto, che hanno subito delle vicende ben note a tutti gli architetti e costruttori, con la difficoltà di reperimento dei materiali» spiega ancora il direttore lavori, che sul recupero dei materiali dell’edificio storico ha fatto un lavoro “monumentale”: trovando soluzioni che hanno permesso di mantenere intatti molti dei pavimenti del primo novecento, e recuperando addirittura i mattoni fatti a mano all’epoca per riutilizzarli nella riparazione di parti interne con tecniche compatibili con i muri storici. Nell’androne inoltre sono stati scoperte le decorazioni originali del 1862, che i lavoratori stanno riportando a vista e saranno quindi visibili a coloro che entreranno dal portone di via Magenta, insieme alla statua originale del Garibaldino la cui riproduzione è in piazza Podestà.
Tra le varianti “in corso d’opera” c’è stato, come hanno notato alcuni cittadini, anche l’abbattimento di due cedri all’interno del chiostro, ma sono stati sacrificati per fare spazio ai depositi sotterranei che accoglieranno la totalità dell’archivio della biblioteca, uno spazio ora di dimensioni molto grandi, proporzionate a quelle necessarie per i volumi in possesso del comune di Varese. Con l’ampliamento sotterraneo è stato però concepito un ampio spazio circolare centrale alla corte, che consentirà di ripiantare nuove essenze vegetali.
Un’altra variazione infine riguarderà non la struttura, ma l’attuale via Spinelli, che diventerà quasi totalmente pedonale, permettendo di collegare piazza Repubblica al porticato del nuovo polo culturale. Come ha spiegato l’assessore Andrea Civati, per consentire l’uscita delle auto parcheggiate all’autosilo delle corti, l’attuale apertura verso via Spinelli non porterà più verso via Magenta, ma farà una curva a “U”, riportando i veicoli verso via san Michele Arcangelo.
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
GrandeFratello su Arrivano i treni Varese-Milano Centrale. Ma solo per due giorni
Massimo Macchi su Tarip, le prime fatture fanno discutere. Coinger: "Una rivoluzione culturale"
PaGi su Si è ribaltato un altro grosso tir, traffico in tilt tra Somma Lombardo e Malpensa lungo la via Giusti
gokusayan123 su Si è ribaltato un altro grosso tir, traffico in tilt tra Somma Lombardo e Malpensa lungo la via Giusti
gokusayan123 su Nessun segno di pentimento, in carcere il 21enne accusato dello stupro di Busto Arsizio
andreabianchi su Donazione di organi, cresce il numero dei "no": i dati del Varesotto comune per comune
Giusto due anni fa il sindaco ribatteva alla proposta elettorale di cambiare la destinazione della Caserma, dicendo che si sarebbero persi due milioni e mezzo di euro per le opere già compiute. Adesso, a due anni di distanza, scopriamo che sono state fatte solo opere di consolidamento, restauro di alcuni parti non abbattute e di rifacimento del tetto. Quindi, del “nuovo”, non è stato fatto praticamente nulla. Figuriamoci ad ottobre 2021!