Rincari per 4 milioni di euro sulle opere a Gallarate, “siamo preoccupati”

Dalle file della minoranza Cesare Coppe sottolinea gli aumenti annunciati, 4 milioni di euro per due opere tra cui il sottopasso di via Bolivia. L'appello all'amministrazione: "Occorre fare delle scelte: siamo ad un bivio".

consiglio comunale ospedale Gallarate

«Ci aspettiamo che questa variazione di bilancio concretizzi scelte amministrative ben precise, frutto di una visione per la Città: la coperta è corta». Gallarate è «a un bivio», dice Cesare Coppe, consigliere di minoranza della lista civica Città è Vita.

Il bilancio è la scelta fondamentale di un Comune: scegliere come spendere è la condizione preliminare per fare interventi, cambiare pezzi di città, creare progetti. «Siamo ad un bivio. Sostenibilità e visione da una parte, indebitamento e sprechi dall’altra».

Il dato è concretissimo: solo su due grandi progetti in ballo in città sono previsti aggravi di 4 milioni di euro. Uno è l’intervento per la nuova scuola media di Madonna in Campagna-Arnate, il cui costo crescerà da 5,18 a 6,9 milioni di euro, aggravio a carico dell’ente Comune (il grosso dei soldi li mette il Pnrr), l’altro progetto è invece i sottopasso di via Bolivia da 4,9 a 7,2 milioni di euro., In questo caso «non è ancora chiaro chi si accollerà il rincaro; il contratto
sottoscritto con RFI non lo definisce con chiarezza», precisa Coppe.

«Il bilancio 2023-2025 già prevede di raddoppiare il debito dei cittadini gallaratesi accendendo
mutui per finanziare la costruzione di Palazzetto dello Sport da 6 milioni di euro (opera sulla quale aspettiamo da mesi che la Giunta ci dica perché serve un Palazzetto da 1.000 posti, perché una palestra importante, che non potrà nemmeno essere sfruttata dagli istituti scolastici è utile lì, a ridosso di un bosco e con una sola via di accesso, perché è una priorità e perché è strategico investire sul basket e non su altre discipline sportive che lamentano al pari carenze di strutture). Sul Palazzetto dello Sport – continua Coppe – ho già manifestato tutta la mia contrarietà in Consiglio comunale.

Sul sottopasso di via Bolivia Coppe parla di «un’opera fuori dal tempo e fuori dalla realtà». «L’opera è stata progettata decenni fa come parte di un progetto viabilistico incompiuto. Doveva servire una zona manifatturiera che all’epoca contava migliaia di operai. Oggi di quel passato non è rimasto nulla ed il progetto prevede lo sbancamento di parte della collina, lo sbocco di un sottopasso tra due abitazioni, in un quartiere residenziale e la creazione di un marciapiedi e una pista ciclabile ciechi. Se possiamo ipotizzare che l’opera alleggerisca il traffico negli orari di punta delle scuole elementari di Crenna e dei plessi scolastici di viale dei Tigli/via Confalonieri (per cui non sono comunque state effettuate rilevazioni), non sappiamo quali conseguenze potrebbe provocare l’apertura di un nuovo
asse viario nord-sud, sul quartiere residenziale e sulla già critica viabilità dell’incrocio via Campo dei Fiori/via del Lavoro» continua il consigliere d’opposizione, riprendendo le perplessità già espresse in consiglio comunale.

«L’utilità dell’opera è ancora da dimostrare e le conseguenze della sua realizzazione ancora da indagare. Francamente, spendere 7,2 milioni in questo modo è uno
sperpero di denaro che grida vendetta. Non mi si dica che sono contrario agli investimenti e alle infrastrutture: ho già manifestato soddisfazione per la realizzazione di alcune opere e progetti, come Grow29 (per cui tuttavia auspico alcuni miglioramenti) e la scuola media di Madonna in Campagna. Ma arrivati a questo punto, è evidente che non si può realizzare tutto».

Cosa fare dunque «È giunto il momento di fare delle scelte: non si può continuare a fare debito, a lasciare ai nostri figli da pagare infrastrutture per cui non siamo assolutamente certi siano loro indispensabili. Il rovescio della medaglia è, in alcuni casi, il dover rinunciare a risorse esterne ricevute da Regione,
Ministeri o Unione Europea. L’attrarre risorse dall’esterno tuttavia non può essere l’unico criterio di scelta di un’amministrazione pubblica, ignorando l’aumento dell’indebitamento e l’opportunità degli investimenti. Anche perché, oltre ad essere cittadini gallaratesi, siamo anche cittadini lombardi, italiani ed europei. In altre parole, paghiamo sempre noi. Fare delle scelte vuol dire programmare, avere una visione e di questo ha bisogno questa Città. Non
di tagli di nastri, non di opere decontestualizzate e fuori dal tempo. Ha bisogno di pianificazione, di strumenti urbanistici aggiornati (quelli in vigore sono scaduti da anni), ha un’estrema necessità di guardare a come vivono e si spostano i cittadini, chiede di realizzare ed investire in opere realmente strategiche. Per questo esorto la Giunta comunale a fare delle scelte coraggiose ed a fornirci degli obiettivi, delle linee strategiche su cui anche noi minoranze possiamo fornire il nostro sostegno» conclude Coppe. .
«Sono tempi difficili e le prospettive non sono migliori: serriamo le fila, facciamo delle scelte e lavoriamo per il bene della nostra Città».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 06 Settembre 2023
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