Varese
Architetture e paesaggi dal 1945 a oggi. A Varese l’anteprima del libro a cura di Luciano Crespi
Venerdì 10 novembre l’anteprima del libro “Atlante dei luoghi da non perdere. Architetture e paesaggi dal 1945 a oggi in provincia di Varese”. Un viaggio alla scoperta di 200 luoghi da non perdere
Il territorio di Varese, da nord a sud, presenta il maggior numero di architetture storiche importanti di ogni altra provincia di Lombardia. Un primato significativo, sia per la comprensione degli ambienti di progettazione, sia per le committenze, sia per la sinestesia col paesaggio. (Foto sopra Dario Paini)
Venerdì 10 novembre, presso la sede di Nasoallinsù – un luogo decisamente speciale e da conoscere in via Peschiera 20 a Varese, allestito con gonfiabili artistici per l’occasione, h 18.30- 19.30 – anteprima del libro Atlante dei luoghi da non perdere. Architetture e paesaggi dal 1945 a oggi in provincia di Varese, a cura di Luciano Crespi, Silvana editoriale.
Nel corso dell’evento saranno proiettate le foto di alcuni dei luoghi documentati nella pubblicazione, proprio per sposare il tema di Glocal+ VISIONI. Saranno presenti gli altri autori del libro: Katia Accossato, Marta Averna, Gian Luca Brunetti, Debora Ferrari, Luigi Trentin e i fotografi Marco Introini e Dario Paini. Alla redazione dei testi illustrativi delle opere hanno collaborato Riccardo Monti e Marco Ornella. L’elaborazione delle mappe è di Marco Zanini.
Il libro (che uscirà prima di Natale) è un viaggio alla scoperta di 200 luoghi da non perdere. Sono architetture, interni, spazi urbani, ambienti per l’arte, realizzati nel periodo dal 1945 a oggi, che costituiscono un patrimonio da non perdere, perché da vedere e anche da proteggere. Alcuni di loro non ci sono più o si trovano in uno stato pessimo di conservazione, ma la loro eco continua a sentirsi, come stelle che si sono spente e di cui continuiamo a percepire la loro voce. Un viaggio che il libro invita a compiere raccontando i luoghi attraverso saggi introduttivi e testi che accompagnano le fotografie, dovute ad autori diversi, alcune provenienti dagli archivi, alcune scattate da diversi fotografi, altre da due fotografi speciali, Marco Introini e Dario Paini: due sguardi diversi della realtà, due visioni che si completano a vicenda, presenti all’incontro del 10 novembre.
Si comincia con la piscina Levi Broglio del 1947 a Varese, del maestro del Novecento Franco Albini, di cui si parla nei libri scritti dagli storici di architettura senza che nessuno abbia mai scoperto dove esattamente sia e che la nostra autrice e investigatrice Marta ha scoperto trovarsi in via Bicocca a Varese. Per passare alla piscina di villa Mylius, del più grande paesaggista italiano Pietro Porcinai, che le foto scattate all’epoca mostrano nella sua eleganza. E passare alle opere di
Vico Magistretti a Varese e Azzate, dei BBPR a Daverio e Luvinate, di Ignazio Gardella ancora a Varese, dei varesini Lugi Vermi e Luciano Brunella e di Carlo Moretti, alle toccanti chiese di Costantino Ruggeri a Varese e Luciano Baldessari a Caravate, dirigersi a Barasso per immaginare la fondazione Tavernari, continuare verso Maccagno dove si mostra il Museo Parisi di Maurizio Sacripanti, un capolavoro del Novecento, sbirciare lassù in alto, ad Agra, la casa k di Mollino, costeggiare il lago incontrando a Laveno il MiDEC e le opere sia di architettura sia di riqualificazione dei tratti di lungo lago firmate da competenti studi contemporanei di architettura, lasciare il lago per farsi commuovere dalla casa di Lucio Fontana a Comabbio, proseguire fino all’atelier Sangregorio di Sesto Calende, piombare nell’area di Busto e Gallarate, densa delle opere di maestri i cui nomi fanno venire i brividi, BBPR, Albini, Aldo Rossi, Zanuso e dei loro eredi Castiglioni, Moretti, Introini, fare una deviazione verso Saronno per visitare il geniale Ospedale dei fratelli Soncini e il parco di villa Fiorita di Porcinai in collaborazione con i BBPR, ritornare a nord, passando dal MAP di Castiglione Olona, dal monastero di Torba, dalla villa degli architetti Asnago e Vender, ma pubblicata, e rientrare a Varese incrociando sulla strada piccole ma significative opere di studi anche varesini, dare uno sguardo al restauro del campanile di San Vittore per chiudere il viaggio a villa Panza, il cui prestigio è riconosciuto in tutto il mondo, nel cui parco e nelle cui stanze ci si può perdere come in un film di Michelangelo Antonioni.
Il libro intende rivolgersi a un pubblico vasto, di non solo addetti ai lavori, per offrire la possibilità di apprezzare e visitare le più eccellenti opere realizzate sul territorio della provincia, a partire dal primo dopoguerra sino ai giorni nostri. Un patrimonio spesso sconosciuto, o noto solo agli studiosi, e di indiscutibile valore artistico e culturale. Si tratta sia delle opere di alcuni grandi maestri, che appartengono alla storia dell’architettura moderna. Sia di quelle di professionisti locali di riconosciuto valore e di giovani studi emergenti, alle quali vanno aggiunti i più significativi interventi di riqualificazione degli spazi urbani o di restauro di edifici storici diventati patrimonio culturale del territorio. Gli itinerari proposti rappresentano una forma di appassionante viaggio, con qualsiasi mezzo, alla loro scoperta.
Si tratta di un tipo di pubblicazione affatto diversa dalle tradizionali guide di architettura, in quanto interessata a dimostrare che la specificità di un territorio dipende non solo dall’eloquenza dei suoi monumenti, ma anche dalla qualità degli interni che essi racchiudono e dal carattere accogliente dei suoi spazi urbani.
Luciano Crespi nasce a Varese e si laurea in architettura nel 1974. Professore ordinario fuori ruolo di Design al Politecnico di Milano, è stato tra i fondatori e presidente del corso di laurea di Design degli interni. Ha ultimamente pubblicato: Da spazio nasce spazio (Postmedia Books, 2017 2 ); Manifesto del design del non-finito (Postmedia Books, 2018); Design of unfinished (Springer, 2021); Design del non-finito (Postmedia Books, 2023); Regeneration of abandoned and forgotten spaces A new design approach (Bentham Science Publisher, in stampa). Su Varese ha scritto, con Angelo Del Corso, Un secolo di architettura. Edifici del Novecento a Varese e in provincia, Alinea 1990.
L’incontro è inserito nel panel di Glocal +, il programma del festival Glocal dedicato al territorio.
Ingresso libero e gratuito, aperto a tutti. Scopri tutto il programma di Glocal.