Assegnati i lavori del “quadruplicamento” della ferrovia tra Rho e Parabiago
O meglio: il raddoppio, passando da due a quattro binari. È il primo step del potenziamento dell'asse Milano-Gallarate: due binari per i treni veloci e due per il traffico locale
Assegnati i lavori per il quadruplicamento della linea Milano-Gallarate, nella sezione Rho-Parabiago: Rete Ferroviaria Italiana ha infatti aggiudicato la gara per la realizzazione del quadruplicamento al raggruppamento di imprese composto da Impresa Luigi Notari, Costruzioni Linee Ferroviarie, S.I.F.E.L, D’Adiutorio Costruzioni, Quadrio Gaetano Costruzioni, Costruzioni Edili Baraldini Quirino.
L’appalto ha un valore di oltre 259 milioni di euro ed è finanziato anche con fondi PNRR.
Il progetto prevede il quadruplicamento della tratta Rho-Parabiago per un’estensione di circa 9 km e anche la realizzazione di un collegamento con l’aeroporto di Malpensa attraverso una “bretella” – il cosiddetto Raccordo Y – tra la linea RFI e la linea Ferrovie Nord Milano, all’altezza della stazione di Busto Arsizio (un’opera che si aggiungealla nuova ferrovia diretta in costruzione tra Gallarate e T2).
IO raccordi Rfi-FerrovieNord tra Legnano e Busto. In giallo il “raccordo Y”L’intervento si completa con l’istituzione della nuova fermata di Nerviano e l’adeguamento della stazione di Parabiago.
Gli interventi consentiranno l’incremento della capacità della linea, degli indici di regolarità, con separazione tra i flussi dei traffici suburbani, regionali, lunga percorrenza e merci: la compresenza di traffico di treni con velocità molto diverse (dai suburbani che fermano a ogni stazione agli Eurocity senza fermata) costituisce oggi il principale problema della linea Milano-Gallarate, una delle più trafficate in Italia.
Oltre al quadruplicamento Rho-Parabiago, il progetto completo di potenziameno della linea comprende anche il terzo binario da Parabiago a Gallarate, ancora in attesa.
L’opera è stata fortemente contestata soprattutto a Parabiago e Legnano, per l’impatto sul denso tessuto urbanistico cresciuto ai lati della ferrovia.
All’opposto l’intervento è sostenuto dai comitati pendolari, perché si considera che l’aumento di capacità migliorerà la regolarità del servizio.
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