Autovelox di Buguggiate, la minoranza al contrattacco
In consiglio comunale l'opposizione ha chiesto spiegazioni sul provvedimento che ha penalizzato molti automobilisti. Incassati oltre due milioni di euro nel 2023

Ha offerto l’occasione per fare il punto sulla questione autovelox l’interpellanza presentata dalla minoranza di Buguggiate nell’ultimo consiglio comunale di lunedì 23 ottobre.
Un’interpellanza “anonima” visto che all’ordine del giorno non era indicato l’argomento ma solo un numero che certo non chiariva quale sarebbe stato il contenuto delle richieste presentate da Ilaria Mai, Cristina Galimberti, Stefania Novazzi e Sabrina Della Ragione componenti di Lega-Lista Civica. Una “svista” che non è piaciuta alla minoranza che non ha chiesto però un rinvio del punto all’ordine del giorno, pur rammaricata del fatto che i cittadini non sapessero della trattazione di un tema che tiene banco da mesi.
Da quando l’autovelox posto sulla strada provinciale tra l’Auotostrada e Capolago è stato tarato sui 70 all’ora, provvedimento annunciato a luglio 2022 ma entrato in vigore qualche mese dopo, sono fioccate migliaia di multe: gli automobilisti, abituati a viaggiare a 90 chilometri all’ora, sono stati colti alla sprovvista e alcuni hanno collezionato un numero di contravvenzioni impressionante.
L’opposizione ha posto delle domande ben precise in una lettera inviata anche a prefetto e presidente della Provincia di Varese.
Cristina Galimberti ha presentato l’interpellanza chiedendo, per punti, quali benefici abbia portato in sostanza questo provvedimento preso dalla Provincia e costato “lacrime e sangue” agli automobilisti: «Vogliamo sapere – ha detto la consigliera di minoranza – se il limite diventato definitivo ha fatto registrare un reale beneficio. Al momento ci pare non risulti alcuna evidenza e sembra si sia proceduto per tentativi, sembra sia servito più che altro a mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Chiediamo quindi se il nuovo limite è stato introdotto dopo valutazioni tecnico scientifiche elaborate da esperti; se è stata data adeguata informazione ai cittadini; se si ritiene adeguato questo provvedimento; e ancora quali riscontri si sono registrati in termine di riduzione dei rumori; quali provvedimenti sono stati presi nei confronti dei cittadini che hanno accumulato multe e soprattutto quale cifra è stata incassata e infine qual è la destinazione effettiva dei fondi incamerati».
Domande precise che molti cittadini si sono posti in questi mesi e alle quali ha risposto il sindaco Matteo Sambo con una lettera che sarà inviata anche a prefetto e presidente della Provincia. «Il nuovo limite è stato introdotto dopo valutazioni fatte da esperti che hanno studiato casi simili. La decisione è stata accettata dal nostro Comune ma non concordata. Il compito di informare i cittadini spettava alla Provincia – ha continuato Sambo – ma noi ci siamo attivati per informare mesi prima che entrasse in vigore il nuovo limite».
E poi il sindaco è passato ai numeri e alle cifre: «Nel 2023 abbiamo incassato 2 milioni e 300 mila euro, cifra che va divisa a metà con la Provincia e dalla quale occorre decurtare la somma destinata alla digitalizzazione delle procedure e al rafforzamento del personale per processare le pratiche».
A cosa saranno destinati i soldi incassati? «Dovranno essere reinvestiti sul territorio quindi saranno impiegati per asfaltatura, sistemi di video sorveglianza, messa in sicurezza verde pubblico, servizi sociali, riscatto dei mutui e per l’acquisto di un magazzino parte del quale da destinare alla sede della protezione civile».
Che ne sarà invece dei cittadini che hanno collezionato multe per mesi, vedendosele notificare dopo settimane, ha chiesto ancora la minoranza. «Abbiamo contatto un avvocato per capire come dilazionare la cifra per ridurre il danno economico e in alcuni casi, quando si trattava di auto per trasporto di disabili o malati, le multe sono state cancellate. La tempistica delle notifiche ha rispettato comunque il limite di legge e l’ accumulo è stato smaltito nel giro di qualche mese», ha risposto ancora Sambo.
Alla domanda di Cristina Galimberti se questo provvedimento sia effettivamente servito a ridurre il rumore su quel tratto di strada il sindaco ha risposto: «Noi avevamo chiesto alla Provincia di installare delle barriere antirumore ma sarebbe stato troppo costoso, così si è deciso di ricorrere all’asfalto fonoassorbenete. I rilievi eseguiti dai tecnici hanno dimostrato che il rumore è sceso di 4,5 decibel ma anche il numero dei passaggi veicolari, che prima era di 160 mila transiti a settimana, è drasticamente sceso».
Risposte che non hanno convinto del tutto la minoranza, che avrebbe voluto un dialogo con i cittadini più efficace e soprattutto «un’interlocuzione diversa, un po’ più incisiva e più ragionata con la Provincia», ha concluso Stefania Novazzi.
Qui il link alla diretta del consiglio comunale su youtube
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