Come insegnare l’ABC dell’Economia ai bambini, il corso a Laveno
Tra venerdì 20 e sabato 21 ottobre a Laveno si è svolto un laboratorio su come insegnare le basi dell'economia ai più piccoli dedicato alle insegnanti di scuola primaria
Due giorni di conferenze, lezioni, laboratori e attività da vivere insieme sulle sponde del Lago Maggiore. È il progetto ideato da ITS INCOM che si è svolto tra venerdì 20 e sabato 21 ottobre alla Casa Gesù Bambino a Cerro di Laveno: un’iniziativa rivolta alle insegnanti delle scuole primarie statali di Busto Arsizio per imparare come insegnare l’economia ai più piccoli.
Il corso è stato anche l’occasione per presentare alle docenti l’ABC dell’economia – Primi passi nel mondo della finanza: il libro realizzato da Abc Czpeczynski e Czpeczynski Family Foundation, tradotto e distribuito anche in Italia grazie a BCC Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, Associazione Noi del Tosi e Fondazione ITS INCOM Academy. Il libro ha l’obiettivo di spiegare ai bambini il valore del denaro e le basi dell’economia, attraverso le vicende storia di Sofia e Max raccontate con un linguaggio semplice e tante illustrazioni colorate.
Ospiti e relatori dell’incontro sono stati: i docenti polacchi che hanno seguito il progetto originale da cui è tratta l’idea di “L’ABC dell’economia”: Damian Kupczyk, psicologo, insegnante, esperto di didattica e presidente della Czpeczynski Family Foundation, Irena Talarek, insegnante e coautrice dei materiali utilizzati, Marzena Mikosz, responsabile dello sviluppo del progetto per i paesi di lingua tedesca e l’Italia e le traduttrici Ewa Trzcinska e Maria Peroggi che sta curando la traduzione in italiano di un nuovo progetto dedicato all’ABC dell’empatia. Sono intervenuti inoltre, Benedetto Di Rienzo, presidente della Fondazione ITS INCOM, Nadia Cattaneo dell’Università Liuc di Castellanza e Simone Mantovani della BCC Banca di Credito Cooperativo Busto Garolfo e Buguggiate.
Perché insegnare economia ai bambini?
«Noi adulti – spiega Marzena Mikosz – parliamo sempre di soldi e i bambini sono grandi osservatori e ascoltatori. Anche se non sanno ancora il perché, i bambini scoprono spesso che i soldi sono molto importanti. Con l’ABC dell’economia vogliamo dare ai più piccoli le risposte alle tante domande che possono avere sull’economia che si incontra nella vita di tutti i giorni».
Il concetto più importante illustrato nel libro è la differenza tra bisogno e desiderio: differenza spesso difficile da comprendere per i bambini, ma fondamentale da imparare già da piccoli. «Come in ogni altra situazione, quando facciamo delle scelte economiche – sottolinea Damian Kupczyk – assumiamo sia comportamenti istintivi (desidero qualcosa, quindi la compro) che razionali (valuto i pro e i contro dell’acquisto). La parte del cervello che controlla il pensiero razionale, però, si sviluppa completamente molto più tardi rispetto alla parte più istintiva. Bisogna quindi insegnare una corretta educazione finanziaria già ai bambini piccoli, così da soddisfare le tante curiosità che hanno sul mondo degli adulti e sul denaro; spiegare loro i problemi legati ai soldi, ma mostrare anche le possibili soluzioni. Se non si fa tutto questo, si rischia di crescere persone che anche da adulte non avranno sviluppato quelle capacità necessarie per compiere scelte economiche razionali».
Il libro ABC dell’economia – Primi passi nel mondo della finanzaUn nuovo modo di intendere la formazione
Il corso rivolto alle insegnanti di scuola primaria si è sviluppato lungo due giornate, dove le partecipanti hanno condiviso lezioni, laboratori, conferenze, ma anche occasioni di confronto e momenti di tempo libero. L’iniziativa, infatti, è fondata su un nuovo modo di fare formazione, che si muova non secondo i tempi rigidi della scuola tradizionale, bensì secondo i tempi necessari per un apprendimento realmente efficace.
Un momento del corso«Sono convinto – spiega Benedetto Di Rienzo – che il metodo di insegnamento adottato nelle scuole del nostro Paese non sia adatto agli studenti della nuova generazione. Bisogna ripensare la scuola: abbandonare metodi e tempi imposti dalla tradizione e cominciare invece a insegnare seguendo ritmi pensati in base alle necessità di apprendimento degli studenti. Serve inoltre una scuola dove gli studenti possano trascorrere più tempo confrontandosi coi propri coetanei e non solo ascoltando gli insegnanti. Bisogna lavorare per una scuola senza pareti, aperta alla comunità e che possa essere veramente un servizio civico».
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