Dalla First Cisl dei Laghi la sfida per la partecipazione dei lavoratori alla governance dell’impresa

La Cisl a livello nazionale ha presentato una proposta di legge popolare. Magon (segretario provinciale): "Dove si partecipa si vive meglio perché al centro c'è sempre il bene comune". Broggi (First Cisl dei Laghi): "È arrivato il momento"

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Alla Cisl sanno bene che la partecipazione dei lavoratori alla governance dell’impresa, oggetto di una proposta di legge di iniziativa popolare, nel mondo sindacale italiano è una sorta di tabù. Lo sanno bene anche nella sede di via Bernardino Luini a Varese, dove il tema è al centro del dibattito interno. E lo sanno bene pure i dirigenti della First Cisl dei Laghi che durante il direttivo provinciale hanno discusso di questa legge. (nella foto da sx: daniele Magon, Alberto Broggi e Fedele Trotta)

IL DESTINO DEI BANCARI 
A ben vedere non è nemmeno un caso che ad ospitare una parte di questo dibattito sia la categoria dei bancari, la più disintermediata degli ultimi anni, che con una cadenza sempre più ravvicinata si ritrova a gestire ristrutturazioni, tagli di personale e chiusure di sportelli nonostante gli utili, non proprio risicati, fatti dalle banche.
Accanto ai vertici della First Cisl dei Laghi siede il segretario provinciale della Cisl Daniele Magon che chiarisce subito la posizione dei confederali: «La partecipazione dei lavoratori all’impresa è importante perché significa assunzione di responsabilità in piena coscienza. Non significa essere  d’accordo a priori, ma esserci anche per esprimere il dissenso rispetto a chi governa l’impresa. Il sindacato continuerà a fare il suo lavoro, ma questo passaggio contribuisce a spostare la linea della decisione. Non dimentichiamo mai che dove si partecipa si vive meglio perché al centro rimane sempre il bene comune».

IL MODELLO TEDESCO
Il modello di riferimento è quello tedesco, anche se ne esistono altri, dove è consentito al sindacato dei lavoratori dipendenti di partecipare alla gestione della società, con propri rappresentanti nel consiglio di sorveglianza il cui compito non è solo quello di  controllare, ma anche di gestire. Il conflitto, in termini marxisti, tra capitale e lavoro viene così stemperato. Si potrebbe definire, mutuando un termine che si usa per le automobili, un «modello ibrido».
È un tema da sempre divisivo all’interno del sindacato confederale che esprime, oltre ai possibilisti, anche posizioni di rifiuto, come quelle della Cgil.
Per i bancari iscritti alla First Cisl è un tema da trattare adesso anche in vista del rinnovo contrattuale di categoria. «Nella piattaforma contrattuale che abbiamo presentato – spiega il segretario provinciale Alberto Broggi – abbiamo inserito un articolato sulla partecipazione rifacendoci all’articolo 46 della Costituzione italiana. Il nostro settore è costituito da aziende che fanno molti utili che vengono orientati per lo più ai dividendi degli azionisti. Perché non pensare a premi variabili con la distribuzione di azioni tra i lavoratori».
Quando pensò a quell’articolo, il legislatore costituente guardava sicuramente all’esperienza dei consigli di gestione delle aziende, una situazione contingente vista poi con sfavore da entrambi i fronti, sia dai sindacati che dagli imprenditori. Inoltre il modello delle relazioni industriali in Italia era centralizzato e considerato l’unico in grado di determinare le condizioni di lavoro.

IL CONTESTO È MUTATO
Che cosa è cambiato oggi per riportarlo così in auge? Broggi punta dritto alla rivoluzione digitale e alla transizione energetica che stanno rivoluzionando lo scenario economico e sociale: «C’è tutta la partita legata all’intelligenza artificiale che va affrontata, discussa e decisa in relazione al capitale umano – sottolinea il segretario provinciale della First Cisl – E poi c’è la parte di gestione del risparmio che non può essere svincolata da una presenza fisica delle banche sui territori, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione».
Insomma, se c’è un momento in cui far partecipare i lavoratori all’impresa, secondo la First Cisl dei Laghi, quel momento è arrivato.

PARITÀ FIN DA SUBITO
Si guarda dunque più alla responsabilità del ruolo, in una fase di cambiamento epocale,  più che alla alla dimensione economica. «Non si tratta solo di un recupero economico – conferma Fedele Trotta, responsabile della First Cisl gruppo Intesa Sanpaolo – ma è qualcosa di più profondo. È una visione che contribuisce a realizzare il principio costituzionale di democrazia economica sancito dall’articolo 46. Una partecipazione agli utili già esiste, non è però sufficiente. Noi vorremmo fin da subito una parità nei consigli di sorveglianza».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 16 Ottobre 2023
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