Educare alla legalità, gli studenti varesini entrano in carcere
Il progetto mira a presentare la realtà del carcere cittadino e soprattutto la sua funzione come servizio di giustizia per il territorio. Trentasei allievi del Liceo Ferraris, dell'Istituto Newton e di Enaip hanno visitato l'interno della struttura
Nella Casa Circondariale di Varese è stato attivato il 15° progetto di Educazione alla Legalità, un’iniziativa ormai storica per l’istituto che negli anni ha coinvolto circa 700 studenti delle scuole superiori locali. Questo progetto mira a presentare la realtà del carcere cittadino e soprattutto la sua funzione come servizio di giustizia per il territorio.
La prima edizione delle due previste per l’anno scolastico 2023/24 si è conclusa e ha coinvolto studenti del Liceo Ferraris, dell’Istituto Newton e di Enaip. Trentasei allievi, accompagnati dai professori Zago, Maniscalco e Battista, hanno avuto l’opportunità di visitare l’interno della struttura detentiva, conoscere i vari servizi che la compongono e ascoltare direttamente dagli operatori informazioni sulla gestione di un servizio complesso, delicato e insostituibile.
Oltre alle testimonianze dei professionisti che operano nella Casa Circondariale, gli studenti hanno avuto l’opportunità di interagire con alcune persone detenute sui temi del rispetto delle regole, dei comportamenti a rischio di devianza e dell’inclusione sociale.
La direttrice, la dottoressa Carla Santandrea, ha svolto un ruolo fondamentale nell’accompagnare il progetto in ogni sua fase. Ha trovato un valido partner nell’Ufficio Scolastico Provinciale, di cui è referente la professoressa Lelia Mazzotta, che si è occupata della promozione dell’iniziativa.
Il progetto prevede una seconda edizione nel mese di marzo, che coinvolgerà ulteriori tre scuole del territorio, offrendo così ad altri studenti la possibilità di conoscere direttamente un mondo spesso rappresentato in maniera distorta e carico di pregiudizi.
«L’iniziativa quest’anno – sottolinea la direttrice Carla Santandrea, si è svolta con modalità assolutamente nuove. Gli studenti accompagnati dai loro insegnanti sono entrati in istituto e gli incontri si sono realizzati in carcere.
Questo ha permesso agli studenti coinvolti attraverso il coinvolgimento diretto, di conoscere il lavoro svolto quotidianamente dagli operatori penitenziari.
Gli allievi, infatti, guidati dagli operatori hanno potuto vedere e conoscere sul campo i singoli settori del carcere in particolare le traduzioni, le immatricolazioni, la gestione delle sezioni detentive, gli spazi per le attività trattamentali, l’area sanitaria e i servizi erogati.
L’obiettivo del percorso è stato quello di avvicinare i ragazzi alle Istituzioni, stimolare il rispetto delle regole, comprenderne le conseguenze laddove vengano violate e conoscere professioni che, al pari di altre, garantiscono la legalità».
Questo progetto si configura come un importante strumento di sensibilizzazione che contribuisce a rompere gli stereotipi e a educare i giovani alla legalità, dimostrando che il sistema carcerario è un elemento chiave per il funzionamento della giustizia e della società nel suo complesso.
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