Varese

Esa, pioniere dell’Hip Hop in Italia arriva a Varese. A Glocal un confronto tra generazioni a ritmo di Rap

Venerdì 10 novembre, alle 16.30 un incontro con il fondatore degli OTR e autentico pioniere dell’Hip Hop in Italia. Con lui Fabio Kaso, il rapper Totò, il giornalista Andrea Di Quarto e il Dj Rastony. Ingresso libero e gratuito aperto a tutti

10 Novembre 2023

A Festival Glocal, il festival del giornalismo di Varese, venerdì 10 novembre, alle 16.30 un ospite d’eccezione: Esa aka il Presidente, fondatore degli OTR e autentico pioniere dell’Hip Hop in Italia sarà tra gli ospiti dell’incontro “50 anni di musica Hip Hop, generazioni a confronto”.

Foto di Francesco Gemmo

Con lui Fabio Kaso, rapper di grande talento e produttore. Entrambi hanno un forte legame con Varese dove sono nati artisticamente e ci guideranno in un viaggio attraverso l’evoluzione di questo movimento culturale, dalle sue radici fino ai giorni nostri. Con loro anche il rapper Totò, per un confronto tra generazioni diverse e Andrea Di Quarto, giornalista e autore del libro “Revolution! La vera storia dei Public Enemy”. E con Dj Rastony alla consolle.

Questo incontro garantisce crediti per la formazione permanente dei giornalisti. L’ingresso è libero e gratuito, aperto a tutti. 

50 ANNI DI MUSICA HIP HOP 

È un eterno confronto tra centro e periferia quello che ha caratterizzato il primo mezzo secolo di vita dell’hip hop. Nato nel Bronx di New York City, secondo la vulgata per l’esattezza l’11 agosto 1973 a Sedgwick Avenue grazie al party di Dj Kool Herc, il genere, sia artistico che musicale, velocemente si amalgama nei giovani appartenenti alle classi più emarginate della società statunitense, in particolare quelle afroamericane, per poi differenziarsi in un complesso pluralismo di sotto-generi che troveranno un grande riscontro sul finire degli Anni ’80, nella epoca d’oro, grazie ad artisti in grado di dare voce a un sentimento politico-sociale, ciascuno a modo suo, per «combattere il potere» (Fight the power!), Elvis e appropriazione culturale compresi.

Cantanti, mc, dj rapper, produttori e artisti di calibro come le  Salt-n-Pepa, candidate nel 1989 con Push it a un Grammy (e il conseguente riconoscimento del genere a pieno titolo nell’eco-sistema della popular music), o i Public Enemy con It Takes A Nation of Millions To Hold Us Back, 1988, e il successivo Fear of the black planet, che nel 1990 consacrò l’hip hop e fece definitivamente sbarcare la grande novità delle strade stelle e strisce nel Vecchio Continente, che poi è «vecchio» solo per una concezione coloniale dell’Occidente, il grande nemico del gruppo capitanato da Chuck D.

Con dunque un ritardo di circa 20 anni, non a caso in occasione del trentennale l’anno scorso la vista Rumore ha dedicato uno speciale al primo trentennio di rap italico; anche nello Stivale l’hip-hop si sviluppo nelle periferie orbitanti alla grande capitale culturale, non la Grande Mela, bensì Milano. Lo fece, come abbiamo raccontato più volte, non solo in periferia ma anche in provincia, in quella di Varese in particolare, grazie agli OTR.

Anche in Italia, in un mondo sempre più globalizzato in eterno equilibrio tra semplificazione e stratificazione della complessità, i marciapiedi della periferia settentrione si rivelano terra florida. Forse per una relativa, ma non siderale, distanza dal centro economico-culturale, e per le persone che lo popolano.

Nel corso degli anni il linguaggio hip-hop si diffonde parallelamente, si trasmette nell’etere della rete e si adatta di telefono in telefono, contaminandosi e penetrando nel mainstream, quest’ultimo da sempre propenso a risucchiare dalla periferia dopo aver spremuto fino al midollo il fenomeno della generazione precedente.

L’hip-hop, o meglio alcune suoi fattori costituenti (il rap), arriva così, anche stravolto, fino ai talent come Amici o sul palco dell’Ariston a Sanremo: la conquista del centro, inevitabilmente una sintesi con la sua antitesi, il pop. Agli ortodossi la trasformazione non piace, da progressisti sono diventati conservatori, ma, al tempo stesso, c’è chi in questo tempo fa notare l’incredibile capacità di un movimento di risultare, dopo mezzo secolo il più fresco, uno dei pochi a godere ancora di ottima salute, senza ricorrere a epigoni o estimatori fuori corso di genere esauriti. Di questo e molto altro parliamo nell’incontro organizzato all’interno di Glocal, il festival del giornalismo. Un incontro dedicato a giornalisti (con crediti) ma anche a tutti coloro, di ogni età e generazione, che amano questo movimento. 

“50 anni di musica Hip Hop. Generazioni a confronto”

 

30 Ottobre 2023
Redazione VareseNews
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