La pandemia, l’Africa, la violenza nelle relazioni affettive: a Glocal Doc l’attualità oltre la notizia
Attualità e approfondimenti su grandi temi a Glocal Doc, prima edizione del Festival del documentario in programma a Varese dal 4 al 9 novembre, oltre 20 film con proiezioni ad ingresso gratuito, a cui parteciperanno anche molti autori e registi
Il tempo della riflessione, dell’analisi, di uno sguardo più approfondito oltre il frenetico incalzare della cronaca. A Glocal Doc sono diversi i documentari in concorso che cercano e trovano questo tempo per approfondire le notizie di attualità oltre la notizia.
E’ il caso di 2020, un film di Alessandro Leone che ci dà uno sguardo diverso sulla storia recente: a distanza di tre anni dal primo lockdown, l’autore/regista – docente all’Istituto comprensivo di Cantello – riassembla una serie di videochiamate e filmati realizzati nella primavera 2020 con un equipaggiamento di fortuna nel confine della sua abitazione.
Sono finestre aperte sugli unici mondi accessibili: una piccola comunità che vive in una slum-area di Mumbai, i nipoti, i suoi studenti. Lo sguardo dei bambini sull’emergenza sanitaria, le angosce alimentate dal flusso di informazioni, si alternano alla cruda realtà dello slum e dei pochi superstiti in cerca di cibo nelle strade innaturalmente vuote ai margini delle stazioni nel cuore della megalopoli, dove non c’è più traccia di centinaia di street children. A migliaia di chilometri di distanza, tutti sembrano cercare un riparo.
Alla proiezione sarà presente il regista Alessandro Leone.
Giovedì 9 novembre, ore 9,30 . Cinema Nuovo di Varese
Go, Friend, Go di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini affronta il tema dell’immigrazione con una commistione di stili, per immergere lo spettatore nelle emozioni di coloro che cercano di raggiungere l’Europa via terra.
Ogni anno migliaia di persone cercano di raggiungere l’Europa via terra, percorrendo a piedi le montagne, i fiumi e i campi della rotta balcanica che collega l’Asia all’Europa. Coloro che hanno dei soldi da parte si affidano principalmente ai trafficanti di esseri umani per passare da un paese all’altro. Tutti gli altri affrontano il “gioco”: tentare ripetutamente di attraversare i confini camminando nelle foreste, nascondersi sotto i rimorchi dei camion e sfuggire alla violenza e al successivo respingimento che li riporterebbe al punto di partenza.
Go, friend, go attraversa i porti di Patrasso in Grecia, le foreste della Serbia, le fabbriche abbandonate nel cantone bosniaco di Una Sana e il punto di arrivo nelle piazze pubbliche di Trieste, tutti punti caldi periferici che il migrante vive in transito. Riunendo storie diverse e utilizzando differenti tecniche narrative (filmati, animazione e filmati trovati), il film porta lo spettatore a provare un’esperienza intensa e contrastante.
Giovedì 9 novembre, ore 16,00 al Miv Multisala Impero di Varese – QUI IL LINK PER PRENOTARE
Da un regista italiano, ma di argomento internazionale, è Land of Upright People di Christian Carmosino Mereu che racconta la vita quotidiana di quattro burkinabé, fatta di resistenza e lotta nel Burkina Faso.
Nell’ottobre 2014 Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, è teatro di manifestazioni di massa contro una dittatura al potere da 27 anni. Una rivolta disarmata caccia via il dittatore e successivamente resiste ad un tentativo di colpo di stato. Nel 2015 il Paese vota liberamente per la prima volta nella sua storia, ma alla rivoluzione non fa seguito un vero cambiamento, soprattutto per quanto riguarda lo sfruttamento economico del Paese da parte di compagnie straniere. Oggi la debolezza del governo permette l’avanzata di Al Qaeda e IS, che hanno messo sotto attacco la regione provocando migliaia di vittime e centinaia di migliaia di sfollati. Il film segue questo processo per un anno attraverso la vita quotidiana di quattro burkinabé, fatta di resistenza e lotta. Un musicista impegnato, un candidato alle elezioni, un minatore disoccupato a causa del suo impegno politico e una madre di una famiglia povera e numerosa della capitale. Tutti accomunati da una speranza di cambiamento che si concentra nell’importante scadenza delle urne.
Giovedì 9 novembre, ore 17,15 al Miv Multisala Impero di Varese – QUI IL LINK PER PRENOTARE
Parla di attualità anche Un altro domani, docufilm di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi che sarà al centro della serata speciale che apre il festival.
Il documentario offre uno sguardo profondo sulle relazioni interpersonali cercando di comprendere dove, quando e perché la violenza subentra nei rapporti. Qual è il primo seme della violenza e in che modo si può reagire per evitare di sprofondare in un abisso oscuro dal quale è difficile uscire?Dove, e perché, la violenza prende il sopravvento, dando così origine a una spirale malvagia che arriva a compromettere l’esistenza?
Un affresco sugli esseri umani, composto da testimonianze di persone che si sono rese responsabili di violenza, di maltrattamenti, di soprusi psicologici nei confronti delle loro vittime. Inoltre, verranno coinvolti orfani di femminicidio, ma anche tutti coloro che ogni giorno si occupano di questo dramma sociale: la Polizia di Stato, i magistrati, gli avvocati, i centri antiviolenza, gli psicologi e i criminologi che seguono percorsi di recupero dedicati agli uomini.
La co-regista Cristiana Mainardi sarà presente all’incontro e sarà introdotta da Rossella Dimaggio, assessore alle pari opportunità del Comune di Varese, e Marzia Giovannini, presidente di EOS – Centro ascolto donna Varese. Modera Stefania Radman, giornalista di VareseNews.
Sabato 4 novembre, ore 18,30 al Miv Multisala Impero di Varese – QUI IL LINK PER PRENOTARE
Tutti i documentari in programma sono ad ingresso gratuito. Cliccando sul titolo di ogni film potrete vedere sinossi, data della proiezione e un breve trailer.
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