“Il baseball la mia grande passione, ora sogno le Paralimpiadi”
Intervista a Fabio Trombini, giovanissimo atleta dei Patrini Malnate, che lo scorso 8 ottobre ha indossato la maglia della nazionale italiana con cui ha vinto il primo titolo Europeo per Nazioni
17 anni, tanta voglia di fare e un grande desiderio: indossare la maglia della nazionale italiana alle Paralimpiadi di baseball per ciechi. È il sogno nel cassetto di Fabio Trombini (in foto il primo a sinistra), che lo scorso 8 ottobre, insieme alla nazionale italiana, ha vinto il primo titolo Europeo per Nazioni disputato al campo baseball di Bologna.
Atleta della squadra di baseball per ciechi Patrini di Malnate, ha raggiunto questo importante risultato insieme ad altri due compagni, il coach Francesco Volo e il veterano Gaetano Casale, anch’essi convocati nella nazionale italiana.
Classe 2006, residente a Seveso, Fabio è uno studente del liceo artistico di Cesano Maderno e al mondo del baseball ci è arrivato nel 2021, dopo un’esperienza come atleta nella Osa Saronno Libertas. «Con il Covid per diversi motivo ho smesso atletica, ho poi provato una volta baseball e da lì mi sono innamorato di questo sport. È diventata la mia grande passione».
Qual è l’aspetto che più ti piace del baseball? «Per me la squadra è una seconda famiglia, mi hanno accolto benissimo, sono tutte persone deliziose. Poi da quando gioco ho avuto tante soddisfazioni personali e sono cresciuto molto come persona».
In foto, la nazionale italiana di baseball per ciechiCome hai reagito quando sei stato convocato in nazionale? «Non ci credevo, pensavo avessero sbagliato. Poi quando mi hanno confermato, non vedevo l’ora di giocare».
Tu e la tua squadra vi aspettavate di arrivare primi? «In Italia sono una decina le squadre di baseball per ciechi, mentre negli altri paesi di meno. Il nostro livello era effettivamente superiore rispetto agli altri. Dalle prime partite abbiamo iniziato a sperare in questo risultato».
A chi dedichi questa vittoria? «Alla mia famiglia che mi ha sempre supportato, mio papà, mia mamma e mio fratello. Oltre che a Malnate, mi alleno anche al campo di Seveso e mio padre si rende sempre disponibile ad allenarmi. Anche mia mamma e mio fratello vengono sempre a vedermi».
Qual è il tuo sogno nel cassetto? «Raggiungere le Paralimpiadi in questo sport. Vorrei poi diventare un bravo grafico».
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