“Il decreto su Malpensa smentisce il Ministero dell’Ambiente e le direttive sul consumo di suolo”

L'Uni.Co.Mal, l'unione dei comitati della zona intorno a Malpensa, critica sul provvedimento presentato dalla Lega per rivedere la valutazione ambientale dell'espansione dello scalo di Malpensa, che era stata stoppata dalla Commissione del ministero nella primavera scorsa

Cargo City espansione masterplan Malpensa

«Cercano di trovare soluzioni unilaterali e discutibili come il consumo di suolo a qualunque costo, bypassando e smentendo un Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e le nuove direttive europee sul recupero di suolo». Così l’Uni.Co.Mal, l’unione dei comitati della zona intorno a Malpensa, critica il decreto proposto dalla Lega (per ora approvato al Senato) che punta a rivedere la valutazione negativa espressa dal ministero sull’espansione dello scalo aeroportuale fuori dai suoi confini attuali.

Un tema in discussione ormai da un triennio, che i comitati hanno contrastato, affiancandosi anche al Parco del Ticino. Ora la Lega interviene appunto per via legislativa, per rivedere la decisione della Commissione Valutazione Impatto Ambientale del ministero.

L’Uni.Co.Mal richiama anche il fatto che il piano per il cargo a Malpensa non è l’unica infrastruttura nuova prevista: «È di questi giorni la notizia dell’ investimento di circa 50 milioni per il potenziamento della cargo nell’aeroporto di Brescia Montichiari che così potrà ricevere una quota importante del traffico merci dal Veneto, dalla Lombardia, dall’Emilia Romagna, liberando la circolazione stradale nella Lombardia occidentale e soprattutto intorno a Milano».

L’espansione dello scalo è all’opposto considerata l’unica soluzione valida dal punto di vista tecnico da parte dei promotori ed è una soluzione sostenuta dal tessuto economico locale.

Di seguito il comunicato integrale inviato dai comitati:

Se fossimo in una gara di tuffi olimpionica, la Lega con questo tuffo “doppio carpiato” sulla questione del sedime di Malpensa (estensione no, estensione sì) vincerebbe la medaglia d’oro.
Stiamo parlando dell’emendamento voluto dalla Lega sul tema dell’espansione della Cargo City di Malpensa, inteso come opera strategica inserita nel Disegno di Legge n°870 di conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2023 n° 121 in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni circolazione stradale. UNI.CO.MAL esprime il proprio disappunto sulla modalità e sulla scelta forzata e superficiale di inserire questo emendamento in un provvedimento che nulla c’entra con la situazione legata alla conclusione della commissione VIA, che nega lo sviluppo della cargo city fuori dal sedime aeroportuale. Va precisato che ad oggi non c’è nessuno studio sulle condizioni del traffico veicolare, sia attuale che futuro, derivanti dall’ampliamento della cargo city. Viene dichiarato dalla Lega che circa il 60% (dal 70 % inspiegabilmente si passa il 60%, come mai?) del traffico merci nazionali è movimentato a Malpensa, proveniente da tutta Italia e da lì smistato verso le destinazioni finali, considerato che il traffico merci in Italia avviene per circa il 70 % su gomma e solo circa il 30% su ferro, sorgono spontanee alcune riflessioni.

Uni.Co.Mal. si chiede come sia possibile inserire quell’emendamento in un procedimento che tratta specificatamente della qualità dell’aria e della circolazione veicolare, in mancanza dei sopracitati studi sul sistema veicolare e della movimentazione merci. Com’è possibile affermare che verrà ridotta la circolazione delle merci su gomma vista la mancanza di infrastrutture ferroviarie? Come si può sostenere che ci sia un il miglioramento per l’ambiente con l’aumento del voli cargo? Proprio ampliando la Cargo City fuori dal sedime aeroportuale e distruggendo la brughiera di via Gaggio, luogo unico nel suo genere per il valore naturalistico e riconosciuto scrigno di biodiversità.

Oggi si è sprovvisti di un piano nazionale e regionale del trasporto aereo che definisca quali ruoli debbano avere gli aeroporti, in particolare quelli lombardi; infatti è di questi giorni la notizia dell’ investimento di circa 50 milioni per il potenziamento della cargo nell’aeroporto di Brescia Montichiari che così potrà ricevere una quota importante del traffico merci dal Veneto, dalla Lombardia, dall’Emilia Romagna, liberando la circolazione stradale nella Lombardia occidentale e soprattutto intorno a Milano. Ma la Lega continua insistentemente a voler concentrare il volume delle merci in un unico aeroporto, quello di Malpensa, creando non pochi problemi al piano nazionale del trasporto aereo, all’ambiente e alla salute della popolazione che ci vive.

Inoltre Uni.Co.Mal. sottolinea che, invece di attenersi al parere oggettivo della Commissione VIA e trovare soluzioni conformi alle sue direttive, alcuni politici cercano di trovare soluzioni unilaterali e discutibili come il consumo di suolo a qualunque costo, bypassando e smentendo un Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e le nuove direttive europee sul recupero di suolo, senza tenere in considerazione la salvaguardia di un territorio già compromesso dalle colate di cemento. Costoro ignorano volutamente l’importanza di questo bene prezioso, indispensabile contrasto ai cambiamenti climatici, da consegnare il più intatto possibile alle future generazioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Ottobre 2023
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