In Valganna troppi selvatici sulle strade, la proposta per aumentare la sicurezza
In un video di valganna.info si mette a confronto la vegetazione dei decenni passati con lo stato attuale. “Fasce di sicurezza per non far avvicinare gli animali”
Le riprese con visori termici, immagini notturne che nel buio parlano chiaro, e che girano in rete: la vita al bordo della statale della Valganna è piuttosto animata. Selvatici, tanti e di diverse specie che sfruttano i boschi per pascolare, pronti ad attraversare d’istinto, senza preavviso, con conseguenze tragiche sulla viabilità.
Del fatto si è occupato di recente in un video Paolo Ricciardi che su YouTube nel canale del suo sito di informazione locale valganna.info ha messo a confronto la situazione al bordo della strada statale 233 di ieri e di oggi, immagini che sono alla base di sue valutazioni e proposte per evitare la pericolosa piaga degli incidenti stradai con animali selvatici.
«L’ideale sarebbe creare fasce di rispetto che si estendano a una decina di metri dal bordo della statale, senza alberi e ben illuminate così da permettere agli automobilisti di accorgersi con largo anticipo della presenza di animali selvatici», spiega Ricciardi che nel video proposto si trova direttamente nel folto del bosco che si incontra a pochi metri dalla Statale, un tempo attorniata da ampi prati.
«Se il bosco arriva a ridosso della strada, e in assenza di dissuasori come avviene per alcuni tratti della Valcuvia, gli animali si affacciano direttamente sull’asfalto e attraversano la strada col rischio di venire travolti dalle auto in transito». Il punto, viene ricordato nel video, «sta nel riuscire a far sedere allo stesso tavolo tutti gli attori che gravitano intorno alla strada per trattare del problema ed eventualmente prendere le decisioni del caso», conclude Ricciardi, specificando: «Non sono un tecnico della materia, la mia proposta è da considerarsi un’idea del tutto personale, a cui ho pensato dopo tanti incidenti avvenuti nell’ultimo periodo»
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Nel frattempo, faccio la banale e ingenua proposta di limitare la velocità, evitando di sfrecciare a millemila allora: potrebbe aiutare, no? Capisco che questa strada, per com’è fatta, inviti a schiacciare il pedale, ma l’autodromo della Valganna non esiste: facciamocene una ragione.