Matteo ha sconfitto la sordità con l’impianto cocleare e oggi è poliglotta
All'età di tre anni è stato sottoposto a intervento nell'audiovestibologia dell'ospedale di Varese. Ha appena conseguito il First Certificate di Cambridge che si somma alla conoscenza del francese

Matteo ( nome di fantasia) è nato sordo. A tre anni, i suoi genitori si rivolsero all’ospedale di Varese e al reparto di audiovestibologia allora diretto dal dottor Sandro Burdo. A distanza di 14 anni, il ragazzo ha ricevuto la certificazione linguistica del Cambridge First Certificate, un documento che attesta la sua preparazione, sia scritta sia orale, della lingua inglese.
Per il giovane diciassettenne è un ulteriore tassello di una preparazione linguistica che già lo vede palare fluentemente il francese. Un traguardo reso possibile da quell’intervento che gli ha restituito i suoni del mondo.
«Un intervento un po’ tardivo, visto che normalmente l’impianto si mette ai lattanti, ma la famiglia di Matteo abitava in un’altra regione e si è rivolta a Varese quando il bambino aveva già tre anni. Questo però non ha compromesso il suo percorso, che si è svolto senza particolari sostegni e senza una logopedia prolungata. A Varese gli è stato messo l’impianto, ma il resto Matteo lo ha fatto grazie alla sua intelligenza, al suo entusiasmo, alla sua curiosità, e al supporto della sua famiglia, che è giustamente molto fiera di lui. I suoi traguardi, di cui siamo orgogliosi, rappresentano un successo anche per noi e per tutti i pazienti che si affidano alla nostra Audiovestibologia!» è il commento soddisfatto della Dott.ssa Eliana Cristofari, oggi Responsabile dell’Audiovestibologia, che ha ricevuto la visita dell’on. Andrea Pellicini, desideroso di conoscerla dopo aver letto la storia della bambina che ha invitato la premier Giorgia Meloni a visitare il reparto dove lei ha trovato l’udito.
La storia di Matteo e di quella bimba è la storia di quasi mille pazienti che a Varese si sono sottoposti in tenera età all’intervento di impianto cocleare, su un totale di oltre duemila impianti.
«La tecnologia e la scienza danno la possibilità di superare la sordità e di permettere a chi nasce sordo non solo di sentire – tiene a dire la Dott.ssa Cristofari – ma anche di avere tutto quello che l’udito comporta: la possibilità di parlare, anche in lingue straniere, ma soprattutto di vivere una vita piena e completa come quella di chiunque».
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