Nell’ultimo anno scolastico 356 studenti varesini si sono ritirati, in cinque anni sono stati 2150

Ufficio scolastico e Provincia di Varese hanno affrontato in un convegno “La povertà educativa nel contesto scolastico”. Un'indagine effettuata con l'Università cattolica ha indicati i numeri del fenomeno

Primo giorno di scuola liceo Ferraris Varese

Lo scorso anno scolastico, 356 ragazzi ( pari all’1,7% degli studenti delle scuole superiori varesine) si sono ritirati. Il dato è emerso nel corso del convegno organizzato da Ufficio scolastico e Provincia di Varese dedicato all’orientamento.

NEI LICEI IL NUMERO PIU’ ELEVATO DI ABBANDONI

La fotografia, pur parziale perché relativa al 78% degli istituti superiori provinciali, evidenzia che i casi di ritiro sono avvenuti soprattutto nei licei (n.149 alunni), seguono i tecnici con 116 alunni,  i professionali con 61 alunni e infine la formazione professionale con 30 alunni. L’abbandono si concentra nelle classi prime e terze se si tratta di licei. Nel caso degli istituti professionali, il picco  avviene nel primo anno, mentre nelle classi seconde e terze si osserva una differenza minima tra il numero di alunni ritirati. Dalla classe quarta si registra una diminuzione degli abbandoni.

Durante i lavori è stato presentato il report relativo a un progetto avviato nell’anno scortico 2021/2022 dal titolo “La povertà educativa nel contesto scolastico”, volto ad indagare le manifestazioni della povertà educativa nel territorio di Varese, grazie all’accordo tra Centro Studi e Ricerche sulle Politiche della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e USR Lombardia Ufficio XIV Varese.

IN 5 ANNI PERSI 2150 RAGAZZI

Il confronto nel quinquennio che va dal 2018/19 al 2022/23, tra il numero totale di alunni iscritti alla classe prima nell’anno 2018 e il numero totale di alunni che, dopo cinque anni, nel 2023, sono arrivati alla classe quinta seguendo un percorso di scuola secondaria di secondo grado statale, evidenzia una perdita di 2660 ragazzi:  nel 2018/19 il numero totale di alunni iscritti in classe prima era di n. 9258 per un complessivo n. 345 classi, mentre nel 2022/23 il numero totale di alunni è sceso a n. 6598 e il numero di classi è diminuito a n. 309.

Dal dato, però, vanno tolti i 66 maturandi dei percorsi quadriennali, i 297 ragazzi che hanno raggiunto la qualifica di Iefp presso Istituti statali e i 165 che hanno conseguito il diploma di Iefp.

Il dato finale degli studenti “fuoriusciti” dal sistema statale varesino è stato in cinque anni di 2150 ragazzi, pari al 23,2% in meno rispetto degli iscritti al primo anno.

Secondo la fotografia, gli anni dove si è registrata la maggiore fuoriuscita è stato il terzo , 279, e il quarto 231 che corrispondono ai due anni critici dell’emergenza sanitaria. Riguardo agli allievi non ammessi, è il secondo anno quello più problematico con 1384 studenti non ammessi dall’iniziale numero di 9258. In terza sono stati 197 i non ammessi ( nel 2020), in quarta 635 mentre sono stati 444 i ragazzi non ammessi in quinta.

NELLE SCUOLE DEL SUD DELLA PROVINCIA IL TASSO PIU’ ALTO DI ABBANDONI

I casi di ritiro sono avvenuti lo scoro anno scolastico ( rilevati al 15 marzo) soprattutto nel sud della provincia, dove è concentrata la gran parte dell’offerta formativa superiore e della popolazione studentesca.

Dall’analisi emerge che il numero di studenti che hanno lasciato gli studi, per area geografica, è di:

• n. 71 nella zona del Centro ( Comune di Varese);

• n. 47 nella zona Nord ( Bisuschio, Luino e Gavirate);

• n. 238 nella zona Sud ( Gallarate, Busto Arsizio, Tradate, Castellanza, Saronno, Gazzada Schianno).

UNO STUDENTE NON AMMESSO SU DUE NON CAMBIA SCUOLA

L’indagine ha approfondito anche le scelte successive alla non ammissione dello studente. Lo studio è relativo alle esperienze di un campione di 2801 ragazzi sul totale dei 26.466 iscritti l’anno scolastico 2021/2022

• n. 1408 studenti si sono iscritti nel medesimo Istituto, pari al 50,3% dei non ammessi;
• n. 832 studenti ha cambiato scuola, pari al 29,7%;
• n. 561 studenti non ha richiesto nulla osta, pari al 20,0%.

I seguenti dati, considerando la suddivisione per area geografica, mostrano che gli alunni non ammessi alla classe successiva sono così distribuiti:
• n. 616 nella zona Centro: di cui 314 si sono iscritti nello stesso Istituto di appartenenza, 118 hanno scelto di trasferirsi presso un altro istituto e 184 alunni non hanno richiesto il nulla osta.

• n. 435 nella zona Nord: di cui  194 reiscritti nel medesimo Istituto di appartenenza,  99 trasferiti presso un altro istituto e  142 alunni non hanno chiesto il nulla osta.

• n. 1750 nella zona Sud: di cui  900 reiscritti nel medesimo Istituto di appartenenza, 615 scelgono trasferiti presso un altro istituto e 235 alunni non hanno chiesto il nulla osta.

Particolare, dunque, la posizione di quanti non richiedono il nullaosta che fuoriescono dal percorso formativo: il problema che si pone è quello dell’obbligo formativo e della verifica che fino ai 16 anni si segua un corso scolastico. La questione è legata soprattutto al tasso di bocciatura che risulta più elevato nel primo biennio:  gli Istituti Tecnici mostrano un elevato tasso di bocciatura, con un totale di n. 1851 studenti, seguono i percorsi Liceali, con n. 539 alunni, gli Istituti Professionali, con n. 358 alunni, e infine la Formazione Professionale, con n. 53 alunni.
Sono gli istituti tecnici, secondo la rilevazione effettuata, quelli che hanno il maggior numero di allievi che cambiano indirizzo e che non richiedono il nulla osta.

Il convegno ha posto l’accento sull’orientamento in uscita dalla secondaria di primo grado ( la terza media) e sulle strategie contro l’abbandono scolastico nel ciclo superiore, partendo dalle storie di “insuccesso” per comprendere meglio strategie a supporto delle scelte da parte della famiglie, genitori e studenti.

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Pubblicato il 11 Ottobre 2023
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