“Rischi e tempi stretti”, ecco perché Gazzada Schianno ha rinunciato al finanziamento per l’intervento al Keynes
Dopo l'intervento sulla vicenda del sindaco di Morazzone e del Presidente della Provincia Magrini, è l'amministrazione di Gazzada Schianno a fornire una spiegazione sulle motivazioni che hanno determinato il ripensamento
La decisione dell’amministrazione comunale di Gazzada Schianno, che in questi giorni ha rinunciato al finanziamento provinciale accantonando di fatto la possibilità di realizzare l’intervento viabilistico intorno all’Istituto superiore Keynes, aveva sollevato moltissime critiche a partire dal vicino Comune di Morazzone.
Nella progettazione e realizzazione dell’intervento la Provincia di Varese, il Comune di Morazzone e quello di Gazzada stesso, avevano visto la possibilità di risolvere un problema atavico che riguarda la sicurezza durante il traffico dell’entrata e uscita da scuola. Dopo l’intesa, però, l’amministrazione Trevisan ha valutato che i rischi dell’operazione superavano i vantaggi annunciando, di fatto, una retromarcia sul progetto.
Ora, dopo l’intervento sulla vicenda del sindaco di Morazzone e del Presidente della Provincia Magrini, è l’amministrazione di Gazzada Schianno a fornire una spiegazione sulle motivazioni che hanno determinato il ripensamento.
Dopo il primo articolo pubblicato sulla vicenda (che potete leggere a questo link) pubblichiamo dunque la posizione dell’amministrazione gazzadese con i motivi considerati alla base della rinuncia al finanziamento provinciale. Ecco il testo:
Con il presente comunicato ci auguriamo di porre qualche punto di riflessione e di fare chiarezza sulla questione della rinuncia al finanziamento della Provincia per l’intervento volto alla risoluzione dei problemi di sicurezza e traffico attorno all’Istituto Keynes.
Il progetto in oggetto è stato in primis voluto dalla Provincia in quanto proprietaria dei luoghi, degli edifici e delle strade coinvolte, e giustamente sollecitato dal Comune di Morazzone, che subisce le maggiori conseguenze derivanti dall’inadeguatezza delle infrastrutture.
I dubbi sull’operazione e sul progetto erano sorti dalle prime battute di scambio tra il Comune e la Provincia in merito al riparto delle incombenze operative tra il Comune di Gazzada Schianno, la Provincia e il Comune di Morazzone, e delle responsabilità ad esse direttamente collegate descritte nelle bozze di convenzione troppo approssimative ricevute agli inizi di settembre.
Lo scorso 29 settembre il Consiglio Comunale all’unanimità ha rinviato il punto che avrebbe dovuto deliberare sulla variazione di bilancio necessaria a procedere alla formalizzazione dell’incarico della progettazione esecutiva. Pur riconoscendo l’importanza dell’opera volta a risolvere problemi di viabilità nel tratto interessato, occorre sottolineare che, oltre ad assumersi tutte le responsabilità e gli oneri gestionali di un operazione così complessa, il nostro comune avrebbe dovuto accertare e finanziare un’opera di 835.000 euro contro un finanziamento provinciale di circa 751.000 euro e usare quindi risorse comunali altrimenti destinabili per circa 85.000 euro.
Alla mancanza di chiarezza si aggiungono i tempi strettissimi del crono programma dei lavori dettato dal Bando e dalla bozza di Convenzione pervenuta che hanno fatto giungere questa Amministrazione alla determinazione che i rischi sarebbero stati maggiori e più concreti rispetto ai benefici.
Ulteriormente, come pure ben evidenziato dal Consigliere di minoranza Bosco in Consiglio, il progetto pone l’accento unicamente sulla necessità di risolvere la viabilità del tratto provinciale interessato, nulla prevedendo per la sicurezza degli studenti che a centinaia ogni giorno affrontano il passaggio pedonale.
Di contro stupiscono i commenti critici dei consiglieri di minoranza Frattini e Minonzio i quali pure in Consiglio avevano invocato criteri di prudenza e cautela sull’argomento, mentre oggi non perdono occasione per sfruttare pro domo loro ( siamo pur sempre in pre campagna elettorale) una decisione sofferta assunta dall’Amministrazione attuale che, ricordiamo, non ritiene di poter impegnare la propria struttura in un progetto che fondamentalmente sarebbe stato interamente gestito da altri, lasciandoci solo i rischi e le responsabilità.
Forse avremmo potuto indire nuovo Consiglio Comunale per esporre le ragioni della decisione assunta, ma abbiamo preferito essere tempestivi nel comunicare alla Provincia la nostra decisione di rinunciare al finanziamento. In buona sostanza se l’interesse della Provincia è concreto, i fondi li ha e non sono stati sprecati e potrà attivarsi per procedere agli interventi che le competono direttamente e che attendono da anni , ma che oggi paiono indifferibili.
L’Amministrazione comunale
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