Salviamo la sanità lombarda: davanti alla Casa di comunità di Varese il presidio in difesa del sistema pubblico

La tappa varesina precede la manifestazione indetta per il 21 ottobre davanti alla sede della Regione. Il comitato referendario vuole rivolgersi al Tar contro la bocciatura del consiglio lombardo

presidio cgil per sanità pubblica

Ha fatto tappa a Varese, davanti alla Casa della Comunità di Via Monte Rosa, la mobilitazione promossa da diversi associazioni ed enti per salvare la sanità pubblica lombarda.

Domani, sabato 21 ottobre, l’appuntamento è davanti al palazzo di Regione Lombardia dove si ribadirà che “La sanità lombarda deve cambiare”!

Dopo  la bocciatura, da parte del consiglio regionale, del referendum per abrogare la legge regionale sanitaria SPI Cgil, FP Cgil, insieme ad Arci, Acli e Medicina Democratica hanno ribadito le ragioni della richiesta che vuole ripristinare un rapporto tra pubblico e privato che garantisca i diritti di tutti i cittadini a cure mediche.

«Andremo avanti   fino a quando  non saranno ripristinati i cardini del servizio sanitario pubblico su cui poggia la garanzia del diritto alla cura per tutti, oggi fortemente messo a repentaglio  dal rischio di crescente privatizzazione»hanno dichiarato i rappresentanti del Comitato Promotore Referendum .

Presente al presidio di questa mattina anche il responsabile delle politiche sociali e socio sanitarie Cgil in Lombardia Francesco Vazzana: « Dopo 30 anni non chiediamo di tornare indietro e sappiamo che il privato è un pilastro importante del sistema – ha spiegato – ma noi auspichiamo che il pubblico ritrovi la sua centralità e l’importanza primaria perchè è l’unica garanzia a tutela dei cittadini, soprattutto delle fasce più deboli che oggi vedono il loro diritto alla salute messo in pericolo da liste d’attesa troppo lunghe. Oggi troppi rinunciano a curarsi e in una società dove i lavoratori dipendenti hanno ottenuto nella contrattualizzazione delle garanzie complementari in sanità, a rischiare sono i più vulnerabili pensionati e disoccupati».

Al centro della mobilitazione una piattaforma condivisa di proposte in dieci punti, cruciali per contrastare il disastro della sanità lombarda caratterizzato: da  liste d’attesa infinite, diseguaglianze per reddito nell’accesso alle cure, smantellamento della medicina territoriale, sbilanciamento verso un privato sempre più finalizzato solo  ad una logica di profitto, incapacità di garantire le prioritarie azioni di prevenzione (es. sicurezza sul lavoro), peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, spese impazzite con i “medici gettonisti”, nessun governo delle rette a carico dei cittadini nelle RSA. e nei servizi per la disabilità.

Priorità assoluta  fra le 10 proposte: 1) un centro di prenotazione effettivamente   unico e pubblico per tutte le strutture pubbliche e private accreditate, accessibile a tutti, con agende per la prenotazione sempre aperte, dati sulle liste di attesa  e bilanci resi pubblici da tutti gli enti accreditati; 2)  immediata attuazione delle norme esistenti, che garantiscono ai cittadini prestazioni nei tempi prescritti dai medici di medicina generale, riducendo gradualmente le prestazioni in libera professione.

presidio cgil per sanità pubblica

L’appoggio alla manifestazione del consigliere del PS Samuele Astuti:
« Dopo la bocciatura della proposta di Referendum parzialmente abrogativo della legge regionale sanitaria, crediamo sia importante ora coinvolgere tutta la cittadinanza per chiedere un servizio sanitario pubblico efficiente: curarsi è un diritto che non può essere messo in discussione dalle inefficienze della Regione o dal business che ruota intorno al privato. Per noi i punti cruciali da rivedere riguardano le liste d’attesa infinite, le diseguaglianze per reddito nell’accesso alle cure, lo smantellamento della medicina territoriale, lo sbilanciamento verso il privato profit, l’incapacità di garantire le prioritarie azioni di prevenzione come la sicurezza sul lavoro, il peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari e il ricorso massiccio ai “medici gettonisti”. Tra le nostre priorità, inoltre, è la creazione di un centro unico di prenotazione per tutte le strutture pubbliche e private accreditate, accessibile a tutti, con agende per la prenotazione sempre aperte, dati sulle liste di attesa e bilanci resi pubblici da tutti gli enti accreditati».

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Pubblicato il 20 Ottobre 2023
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