Si chiude la stagione Aloud con “Portautore”
Una stagione intensa, che si chiude con un esperimento corale: partecipare all'operazione che ricoda il Vajont con Caterpillar e marco Paolini
Un’esperienza sempre molto significativa, una culla per arte e scienza, questa è stata la stagione ALOUD iniziata ad aprile in bilblioteca e scandita da maggio a ottobre nel giardino abrigliasciolta di via Daverio: dai progetti educativi di
Sandro Solfrizzo e Casa Pedagogica, dalle fiabe civili che la piccola casa editrice ha portato alla Rocca di Terzi, da Stefano Tonietto con IL DIVINO INTRECCIO per OPLEPO/IN RIGA, da Mariangela Martino alla sua prima raccolta di monologhi CIMA TEMPESTOSA per i tipi abrigliasciolta, da OTTANTA, novità Manni di Federico Riccardo Chendi, proseguito a Villa Annoni con il progetto di Tutela e Protezione del minore I’M USED TO di Quaggiotto &c., tornata in giardino con il progetto di Poetry terapy ANTICORPI POETICI di Dome Bulfaro, la performance ESPEZIALE E SPEZIALE di Luisa Sax, le fresche novità di Franco Buffoni, INVETTIVE E DISTOPIE per Interlinea e la riedizione de IL PROFILO DEL ROSA per Pellegrini, le NOVE STELLE PIÙ UNA di Anna De Pietri per Macchione con l’esperimento di silent reading, Silvio Raffo ci ha accompagnato ne L’ULTIMO POETA edito da Elliot, Mario Gazzola e Roberta Guardascione han esplorato HYDE IN TIME per Edikit, Vincenzo Bagnoli con il suo WAVES per Industria&Letteratura. La stagione si è conclusa con la riassuntiva Maddalena Pezzotti alla prima prova in poesia VERMIGLIA GOCCIA con Manni editore.
«Sono molto soddisfatta di questa stagione, impegnativa, che ho disegnato riconducendo il nomadismo a progetti che avevamo ben chiari da anni, io e il mio compianto socio d’affari e d’affetti, Alessandro Gianni – dichiara l’editora Ombretta Diaferia, che ha curato la rassegna e incontrato gli autori ogni sabato – Abbiamo accolto gli ospiti con vera gioia, perché scoprivano la città di Varese, ma anche questo angolo a cui ci siamo dedicati per un ventennio. Il cancello si è aperto ogni sabato ai lettori, sempre interessati e coinvolti per le proposte, e i numeri hanno confermato l’orientamento culturale che
rifugge l’intrattenimento e costruisce comunità in azione. Quest’anno ho dovuto affrontare tante prenotazioni non onorate, probabilmente perché poco interessati a proposte culturali, spesso sperimentali, che fanno eco alla nostra vita reale. Siamo partiti dal modello educativo di Casa Pedagogica con la Solfrizzo family per iniziare lanciando il segnale piùemergente, quello che riguarda le generAzioni future, abbiamo proseguito il viaggio letterario, artistico e umano intragenerazionale con intellettuali , prima che autori e artisti, più attivi civilmente e il gruppo di giovani che abbiamo condotto alla maturità con un progetto sociale, altrettanto emergenziale. Tra prosa e poesia abbiamo viaggiato tra i decenni, formativi per noi e evocativi per chi si affaccia alla vita. Abbiamo operato nella società direttamente e chiuso la stagione con un’esperta di inclusione che
si è aperta alla poesia con l’editore a cui più ci siamo legati in questi vent’anni e non solo».
UN WEEKEND SPECIALE PER CHIUDERE LA STAGIONE
«Di questa stagione mi resta, però, un ricordo forte, perché potremmo perdere questa storica sede, dove operiamo dal 2007. Guardo al XX PORTAUTORE di sabato 7 e domenica 8 ottobre, proprio come alle ultime “pagine” di un libro, che ti proiettano direttamente al titolo che si riaprirà tra le tue mani. Sarà un PORTAUTORE singolare, diverso dai precedenti. Infatti, il prossimo week-end ci vedrà impegnati con gli autori che converranno portando in dono le loro opere in completa libertà: sabato dalle 11 alle 15 accoglieremo i contributi e alle 16 ospiteremo il tema dell’elettrosmog con il presidente dell’Associazione Italiana ELETTROSENSIBILI, Paolo Orio, anche in vista dei mutati scenari cittadini sul tema. E tra istallazioni, arti visive, silent reading, videoproiezioni domenica dalle 11 alle 19 si succederanno tutti coloro che sceglieranno di donare ai lettori le proprie portate, fresche di stampa, premiate e, spesso, ancora inedite. La vera novità è che guarderemo al futuro: abbiamo raccolto l’invito di Caterpillar e di Marco Paolini per celebrare il 9 ottobre, ricorrenza della tragedia del Vajont. Sabato e domenica effettueremo la lettura e la registrazione, del testo di Paolini, che monteremo e metteremo online proprio il 9 ottobre, mentre cento teatri italiani lo porteranno contemporaneamente in scena. Abbiamo ricevuto una bellissima lettera da Paolini e il copione: la mia ambizione è crearne una lettura corale e itinerante in giardino con tutto il collettivo e tutti i collettivi che ho fondato in questi ventanni. Sarà il miglior transito nel nuovo anno abrigliasciolta. Portate d’autore si alterneranno per tutto il week-end in un nomadismo passivo, quello dettato da situazioni avverse. Come il Vajont… di Paolini. Coralmente».
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