Ventisei nazionalità e una nuova squadra Baskin, la Polisportiva San Paolo festeggia 25 anni
Creata nell'oratorio del popoloso quartiere dietro la stazione di Gallarate, la società è sempre stata un luogo d'inclusione sociale. Nella festa di domenica la sfilata delle bandiere di mezzo mondo, dalla Svizzera al Kazakhistan
Sotto ai balconi dei palazzi, sul campo da calcio, sfilano le bandiere di mezzo mondo, dalla Svizzera al Kazakhistan. Tutto racchiuso in un quartiere, quello di Sciarè, popoloso rione dietro la stazione di Gallarate. L’occasione è la festa per i 25 anni della Polisportiva San Paolo, che ha soprattutto squadre di calcio e pallavolo (ma con una novità, di quest’anno).
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«Quest’anno la Polisportiva San Paolo Sciarè compie 25 anni, in concomitanza con i 50 anni della parrocchia. Abbiamo cinque squadre di calcio e sette di pallavolo», racconta Rino Puzzovio, presidente della società. «Più la squadra di Baskin, il basket inclusivo, con una dozzina di iscritti».
Domenica le tredici squadre hanno sfilato con le bandiere degli stati di provenienza di atleti e famiglie iscritte nella Polisportiva, ben 26. Oltre all’Italia, nelle diverse squadre sono rappresentate come nazionalità Senegal, Colombia, Costa D’Avorio, Macedonia del Nord, Ucraina, Russia, Ecuador, Inghilterra, Svizzera, Egitto, Turchia, Brasile, Marocco, Nigeria, Tunisia, El Salvador, Etiopia, Kazakistan, Giordania, Perù, Romania, Ghana, Pakistan, Bangladesh, Albania. Realtà multiculturale di un quartiere vivace (raccontavamo già cinque anni fa i ragazzini dello “Sciarè United”, a cui mancava solo l’Oceania per avere tutti i continenti del mondo rappresentati).
Emanuele Mulazzani, responsabile del settore calcio, racconta: «Quest’anno abbiamo raddoppiato gli iscritti, siamo davvero contenti perché in molti hanno recepito il nostro messaggio dove al centro di tutto c’è il bambino e la sua crescita in un contesto di sano sport dove non manca comunque la competizione. Portiamo avanti un messaggio che sta prendendo sempre più piede, il boom di iscrizioni mi fa sperare che la squadra dell’oratorio e del CSI non sia più un ripiego ma una scelta. La speranza è quella di poter avere prima o poi un campo sintetico, come ormai praticamente in quasi tutti gli oratori, per accogliere in una struttura migliore e più performante i nostri atleti».
«Oggi abbiamo sette squadre, dalla prima elementare arrivando fino all’under 16 in Pgs Varese e poi una prima squadra in seconda divisione Fipav» racconta Roberto Vigorelli. «Negli anni siamo cresciuto molto, io seguo da una decina di anni, siamo tra le maggiori società della zona. Quest’anno siamo intorno ai cento tesserati, il direttore tecnico è Guido Franzi. Tutti gli allenatori sono volontari, nella pallavolo come nel calcio».
Calcio e pallavolo sono sempre stati alla base della proposta della Polisportiva, «che è nata nel 1998 dalla fusione tra il San Paolo Calcio e la Arcobaleno che faceva pallavolo in oratorio» ricorda Puzzovio.
Da quest’anno la grande novità è l’arrivo di una nuova disciplina, il Baskin, il basket inclusivo che si gioca insieme tra atleti con disabilità e normodotati, con quattro canestri, due ad altezza standard e due ribassati. «La squadra sarà seguita da Gaspare Apicella, formatosi appositamente per questa disciplina. L’abbiamo chiamata Dream Team Baskin».
Un bel passo in avanti, per una squadra cresciuta negli anni per includere.
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