A Varese manifestazione di solidarietà con il popolo palestinese
Si terrà domenica 12 novembre alle ore 15 in piazza Repubblica, la organizzano la Rete Varese Senza Frontiere e il Comitato Varesino per la Palestina
Domenica 12 novembre alle ore 15 in piazza Repubblica la Rete Varese Senza Frontiere e il Comitato Varesino per la Palestina organizzano una manifestazione in solidarietà al popolo palestinese per protestare contro i bombardamenti del Governo israeliano nella Striscia di Gaza. (foto di repertorio)
«Ricordiamo che lo stesso Presidente Mattarella – scrivono in un comunicato gli organizzatori – è intervenuto per riaffermare il diritto costituzionalmente garantito a manifestare le proprie opinioni, mettendo la nazione al riparo da tentazioni censorie e criminalizzanti che in altri stati europei si sono purtroppo verificate nei confronti di chi si esprime a supporto dei palestinesi. Nessuno dei promotori vuole sminuire le terribili conseguenze che la situazione ha portato al popolo israeliano, sia in termini di uccisi e feriti, sia in termini di discredito internazionale, compreso l’increscioso aumento nel mondo di sentimenti veramente antisemiti. Noi anche oggi rifiutiamo l’abusata, falsa ed infamante accusa di antisemitismo, che ancora ci viene rivolta: non siamo infatti “contro Israele”, ma ci opponiamo alle politiche dei governi israeliani nei confronti del popolo palestinese, che da sempre viene criminalizzato e definito come terrorista quando prova a resistere, sia pacificamente che anche con le sue pochissime armi, a forze di gran lunga soverchianti. Ricordiamo che il diritto internazionale riconosce la legittima difesa a tutti i popoli oppressi ed aggrediti: perché dovrebbero esserne esclusi i palestinesi, che sono ridotti alla disperazione perché subiscono la violenza coloniale israeliana da più di 75 anni? Lo ripetiamo: la manifestazione condanna le politiche sioniste dei governi israeliani che trovano l’appoggio e la complicità degli Stati Uniti e degli stati dell’Unione Europea, Italia compresa: “non in nostro nome!”. Non possiamo comprendere ed accettare l’efferato massacro in atto a Gaza, su una popolazione di profughi già assediata e prigioniera da 17 anni, che ora viene terrorizzata per spingerla ad un altro esodo. Chiediamo quindi l’immediato cessate il fuoco e la ricerca di soluzioni politiche, secondo il diritto internazionale, nel rispetto delle risoluzioni Onu».
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