Calvino ispira ed emoziona il kamishibai degli studenti di Buguggiate per #ioleggoperché
I disegni arrabbiati di Italo Calvino ha ispirato la narrazione con kamishibai dei ragazzi della secondaria di Buguggiate per i bambini della primaria
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Nell’anno del centesimo anniversario dalla nascita di Italo Calvino, gli studenti della scuola secondaria di Buguggiate hanno voluto rendere omaggio all’autore con la narrazione de I disegni arrabbiati con il loro originale kamishibai.
Ad ascoltarli i loro colleghi più giovani, i bambini della primaria di Buguggiate, nell’evento Kamishibai che spettacolo, promosso dalle scuole in occasione di #ioleggoperché, l’evento che raccoglie donazioni per le biblioteche scolastiche fino al 12 novembre.
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«Quello del teatro kamishibai mi è sembrato il linguaggio più adatto a coinvolgere come pubblico gli alunni delle primarie», racconta l’insegnante Laura Lo Piccolo che ha chiesto ai suoi alunni delle classi prime della secondaria di realizzare le illustrazioni del racconto “I disegni arrabbiati ” di Italo Calvino. Il testo che, su proposta dalla docente Livigni, era stato letto precedentemente in collaborazione con le colleghe di Lettere.
Il Kamishibai, letteralmente traducibile come “dramma di carta”, (Kami: Carta; Shibai: Teatro o Dramma) è un antico metodo giapponese per raccontare storie che ha avuto la sua massima espressione nel 1900 tra gli anni ’20 e gli anni ’50.
Il Kamishibai invita a raccontare e a fare teatro, a scuola, in biblioteca, in ludoteca, a casa.
Alla secondaria di Buguggiate il teatro è salito in cattedra, trasformandola in un luogo scenico per creare un forte coinvolgimento tra narratore e pubblico, ragazzini di prima media e bambini delle elementari.
«Ascoltare storie, così come ri-raccontarle e inventarne di nuove, è molto importante per la crescita cognitiva ed emotiva dei bambini perché permette loro di staccarsi dai mezzi interattivi spesso usati eccessivamente e di usare la fantasia e l’immaginazione – raccontano le insegnanti – Proprio per questi motivi la lettura di storie ad alta voce è utile e stimolante sia nella scuola dell’infanzia che nella scuola primaria».
I giovani narratori e realizzatori dei disegni, hanno usato la loro creatività in maniera attiva e produttiva, stimolando l’apprendimento.
Per loro, pensare ai disegni e poi vederli “prendere vita” attraverso le loro voci, è stato entusiasmante.
Anche vedere i visi dei piccoli spettatori esterrefatti li ha emozionati.
A completare il racconto e renderlo più suggestivo si è aggiunto un brano musicale scelto dal docente di musica Aruta.
La dirigente ha molto apprezzato l’attività svolta e ha sollecitato la collaborazione nelle attività da proporre agli alunni della secondaria e primaria.
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