La vita di Donatella dopo il crollo dell’albero che l’ha colpita a Luino: “Le mie braccia sono diventate le mie gambe”
Dal giorno dell'incidente fino alla richiesta di un sostegno economico per rivedere lo spazio in cui vive: Donatella racconta come sono stati questi quasi 5 mesi da quel tragico evento che l'ha resa paraplegica
L’ingresso in oratorio, luogo quotidiano di ritrovo estivo per “recuperare” la piccola, le chiacchiere con altre mamme, e poi il gesto affettuoso di tenersi per mano per dirigersi verso la macchina, a pochi metri da lì, sapendo che poco dopo sarebbe uscita anche la figlia più grande, impegnata come animatrice. Poi, un rumore improvviso, un grande ramo che cade, bloccando per lunghi e interminabili minuti il corpo di Donatella e della sua bambina Arianna di sei anni.
Si tratta di quello che è accaduto quasi 5 mesi fa a Luino, quando un ippocastano si è violentemente abbattuto su alcune persone, causando gravi ferite a Donatella e alla sua bimba. Il ricordo di questo incidente ancora scuote la comunità di Luino, soprattutto se a raccontarlo è Donatella: «Il rumore è stato istantaneo, non ho avuto il tempo di reagire e mi sono trovata distesa a terra con la mia bambina. Ero terrorizzata, sentivo Arianna piangere, ma non riuscivo ad alzarmi. Poi l’hanno portata via e per me è stato uno shock perchè non sapevo dove era, come stava. Sono rimasta lucida fino all’ultimo, ricordo il volo in elicottero, fino a quando mi hanno sedata e intubata. E poi l’operazione» racconta Donatella.
La piccola Arianna apparentemente sembra essersela “cavata” con qualche frattura, mentre per Donatella l’impatto con la realtà è stato ben più duro: rimarrà paraplegica.
«Mi hanno operato la notte stessa dell’incidente, ma non mi hanno detto subito della paraplegia – racconta ancora Donatella -. L’ho scoperto quando sono arrivata al CTO di Milano per la riabilitazione, consultando il mio referto medico con lo SPID. Non è stato facile all’inizio, ma probabilmente dentro di me lo sentivo: dal giorno dell’incidente non ho più sentito niente dal torace in giù. Ora sto sempre meglio, ma la mia vita è cambiata e cambierà. Le mie braccia sono diventate le mie gambe e sto cercando di rinforzarle il più possibile. Ce la sto mettendo tutta».
E ce la sta mettendo davvero tutta Donatella, tanto che, rispetto a quanto si era ipotizzato, riuscirà a tornare a casa entro la fine del mese. La sua determinazione e impegno la porteranno a riabbracciare presto le sue amate figlie e il marito Andrea, che in questi mesi ha lavorato intensamente per rendere la loro casa “di nuovo” accessibile a Donatella: progettando l’ampliamento della camera da letto e il rinnovo dei servizi, fino a un percorso più agevole per la sua carrozzina verso il giardino. Spese, però, che come ci racconta Donatella non erano – ovviamente – previste, e per cui ora «chiediamo un gesto di solidarietà per fronteggiare i costi dei lavori – dice il marito Andrea -. Questa disgrazia ci porta a rivedere totalmente il nostro futuro, lo stile di vita e lo spazio in cui vivevamo. Dobbiamo modificare casa per accoglierla – continua il marito – e iniziare appunto una nuova vita: nuovo accesso, nuova strada di oltre cinquanta metri asfaltata, nuova tettoia, nuovo bagno e nuova camera. Vi chiedo una mano».
La raccolta fondi ha ricevuto decine di donazioni. È raggiungibile al link https://gf.me/v/c/4srp/dona-
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