Dalla scuola alla piazza, i ragazzi del Candiani di Busto contro la violenza sulle donne
Il Collettivo degli studenti ha appeso uno striscione al Liceo artistico, disseminato oggetti rossi davanti all'Università e portato il tema al banchetto contro l'ospedale unico
«In molte classi della nostra scuola non si è parlato di quanto è successo a Giulia Cecchettin, non è stato osservato il minuto di silenzio, né il minuto di rumore. Per questo, come Collettivo dell’artistico Candiani di Busto Arsizio, abbiamo deciso di celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne con un’attività simbolica».
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Così la studentessa Chiara Crivelli racconta dell’iniziativa che ha portato i ragazzi ad esporre un grande lenzuolo sabato mattina sulla scala antincendio del Candiani, con le impronte di tante mani rosse e un numero, quello delle donne vittima di femminicidio in Italia a partire dal gennaio 2023: in media una ogni 3 giorni.
«Lo striscione lo abbiamo fatto mercoledì sera, ma non ci è stata data neppure la possibilità di chiedere l’autorizzazione ad esporlo nel giorno dell’openday della scuola. Ci dispiace ma il tema è troppo importante e quindi lo abbiamo esposto ugualmente».
Sempre sabato mattina i ragazzi del Candiani hanno lasciato oggetti e vestiti rossi in piazza davanti alla sede dell’Università dell’Insubria «ma qualcuno, non sappiamo chi né perché, li ha rimossi poco dopo».
Nel pomeriggio alcune ragazze del Collettivo dell’artistico Candiani hanno preso la parola al banchetto promosso da Legambiente e gruppo Tanuki contro l’ospedale unico per portare l’attenzione sulla lotta contro la violenza sulle donne.
I ragazzi hanno preso la parola e proposto ai partecipanti di aderire alla campagna di sensibilizzazione lasciandosi dipingere un segno rosso in viso.
Di seguito il racconto portato in piazza dalle ragazze.
Alcune di noi spesso si sentono dire dalle mamme: “copriti!” Non è detto con cattiveria, ma è l’unico modo che hanno per tutelarci.
Pensiamo che sia profondamente sbagliato sapete?
Giulia e Mariella non sono state le prime è purtroppo non saranno le ultime, di questo siamo terribilmente consapevoli.
Siamo liceali e nella nostra scuola in pochissimi hanno parlato di ciò che è successo, nonostante siamo un’istituto prevalentemente femminile.
Siamo incazzate nere.Il senso di impotenza che proviamo è forte, la paura è forte ma lo è anche il desiderio di mettere una fine a ciò.
Oggi siamo qui per chiedervi di ricordare queste donne, queste 107 donne che solo nell’ultimo anno sono morte perché hanno amato la persona sbagliata.
Vi chiediamo di ricordarle nelle vostre giornate, di parlare di ciò che è successo anche oltre a questa giornata e se vorrete oggi, compiere un piccolo gesto in segno di supporto.
Lì ci sono dei ragazzi con della tempera lavabile, vi chiediamo di andare da loro a farvi fare una striscia rossa sotto l’occhio sinistro, simbolo della lotta contro la violenza di genere.
Studenti contro il patriarcato nel sit-in davanti all’Isis Facchinetti di Castellanza
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