Hub degli australiani sempre più aperto: “Vogliamo che diventi un punto di riferimento”

Intervista a Fiona De Jong, direttrice dell'European Training Center dell'AIS. «Sport e turismo sono un beneficio per tutti, i nostri atleti amano questi luoghi. Varese ha impianti da migliorare pensando alle generazioni future»

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Quello avvenuto nell’autunno scorso è stato un passaggio di consegne epocale all’European Training Center dell’Australian Institute of Sports, la struttura – aperta a marzo 2011 – che sorge in riva al lago a Gavirate e che nei discorsi della gente comune è semplicemente “l’hub degli australiani”. L’addio di Warwick Forbes, figura cruciale nel portare lo sport aussie nel Varesotto, ha aperto le porte a Fiona De Jong, la direttrice del centro che abbiamo incontrato in occasione dell’evento “Business behind sport” organizzato proprio negli spazi dell’hub in collaborazione con l’AIBA, associazione che promuove gli scambi commerciali tra Italia e Australia.

De Jong ha un compito affascinante e impegnativo: gestire l’attività del centro sia in preparazione alle Olimpiadi di Parigi 2024 sia a quelle di Milano-Cortina 2026, due appuntamenti di livello assoluto nei quali Gavirate ricoprirà un ruolo chiave. La vicinanza con le sedi dei Giochi farà dell’hub il punto di transito, di allenamento e di preparazione finale per un gran numero di Nazionali australiane molte delle quali in lizza per un podio. De Jong, studi in legge e una solida esperienza manageriale sia all’interno dell’AIS sia in ambito commerciale, è pronta e ogni giorno pianifica le proprie attività dal suo ufficio al primo piano che guarda verso il lago. Quasi una fonte d’ispirazione.

Direttrice De Jong, fino a oggi l’hub ha aperto molto raramente le proprie porte. Il convegno organizzato da AIBA con un pubblico formato da studenti, imprenditori e giornalisti dà l’idea di essere un cambio di direzione rispetto al passato. È così?

«Sì, è una scelta importante e ponderata, perché questo è un posto dove tutti devono essere liberi di venire. Siamo ospiti nel vostro Paese e quindi vogliamo condividere anche questo luogo con gli altri. I nostri atleti vengono a Gavirate non solo per utilizzare questo posto come centro di allenamento sportivo ma anche per approfittare della bellezza del lago e di Varese. Quindi come amministratori siamo lieti di condividere tutto questo con altre persone, altri atleti, sia adesso sia nel futuro».

All’incontro con AIBA c’erano anche i vertici della Camera di Commercio di Varese, il presidente Mauro Vitiello e il direttore Mauro Temperelli. Dal punto di vista economico qual è la vostra idea di collaborazione con il territorio?

«All’inizio questo luogo era pensato solo per aiutare gli atleti nel loro percorso. Ora lo guardiamo anche in prospettiva per il futuro: pensiamo infatti di unire lo sport con il turismo che è un settore in grado di generare business e benefici per tutti. All’incontro di AIBA inoltre c’erano diverse aziende italiane e per lo sport australiano è importante avere questo genere di appoggi anche in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Sarebbe un peccato non cogliere l’opportunità di coinvolgere gli imprenditori italiani in quello che viene fatto all’interno del nostro centro. Infine dico che che per noi è molto importante creare relazioni con le camere di commercio, sia a Varese sia altrove, sempre pensando a un coinvolgimento sempre maggiore delle nostre attività».

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Siete soddisfatti del livello delle strutture sportive che utilizzate in provincia di Varese con i vostri atleti?

«Penso che la infrastrutture che avete qui a Varese e nell’area circostante possano essere migliorate. Da parte nostra in Australia siamo abituati ad avere strutture molto belle, adattive e valide per tutti gli utilizzatori. Bisogna pensare anche per i bambini di oggi e per le generazioni future che poi le useranno: per questo è importante creare anche qui strutture ottimali».

Un’ultima domanda di stretta attualità. Tra gli ospiti del convegno c’era Giovanni Caniglia, CEO di Pelligra Italia che è in trattativa, non facile, con la Pallacanestro Varese. Voi avrete un ruolo, magari da intermediari, in questa vicenda?

«No, il Pelligra Group è abbastanza grande per muoversi da solo. Per quanto riguarda la possibilità di costruire nuove strutture a Varese, saremmo molto contenti di conoscere i programmi e magari dare aiuti e consigli. Noi però non c’entriamo con questa relazione che il gruppo Pelligra ha con il club di pallacanestro».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Novembre 2023
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