Il consiglio comunale a Varese si apre nel ricordo di Maroni: deciso all’unanimità di dedicargli un luogo prestigioso della città
Un applauso ha accolto la voce del presidente del Consiglio Comunale di Varese Alberto Coen Porisini mentre ratificava l'approvazione all'unanimità della mozione presentata da Stefano Angei
Un applauso ha accolto la voce del presidente del Consiglio Comunale di Varese Alberto Coen Porisini mentre ratificava l’approvazione all’unanimità della mozione presentata da Stefano Angei nella seduta del consiglio comunale del 30 novembre 2023, affinché venga dedicata a Roberto “Bobo” Maroni una via o una piazza che siano in una zona centrale e importante della città.
«Ho provato soddisfazione, orgoglio e un po’ di commozione – ha dichiarato a caldo Stefano Angei, Vicecapogruppo della Lega e proponente della mozione – Con l’approvazione di questa mozione, si dà avvio all’iter ufficiale per individuare ed intitolare a Bobo un luogo centrale, di rilievo e di prestigio in Varese- con un duplice scopo: oltre a rendere doverosamente omaggio a chi ha reso un servizio straordinario alla città di Varese, ha anche lo scopo di conservare e trasferire alle future generazioni questa memoria, questo patrimonio immateriale fatto di valori che Maroni ha lasciato a tutti i varesini».
«Maroni è partito proprio dai banchi del consiglio comunale di Varese, fino a raggiungere le più alte vette delle istituzioni italiane – Ha ricordato Angei – La sua carriera non è stata solo politica: ricordiamo infatti la sua passione per la musica, per la scrittura, per la vela. Ha ricevuto attestati di stima da tutte le parti politiche, grazie al suo profilo e alle sue capacità, che lo hanno portato da ‘uomo di parte’ a gestire il potere sempre in maniera giusta e con grande senso delle istituzioni. Si devono a lui, infatti, i periodi più prolifici in fatto di lotta alle mafie, di contrasto al terrorismo, di battaglie per le autonomie locali in particolare mentre era Presidente di Regione Lombardia».
L’UNDICESIMO PUNTO ALL’ORDINE DEL GIORNO DIVENTA PRIMO PER RICORDARE BOBO
La mozione è stata discussa in consiglio comunale per prima malgrado fosse al punto undici della seduta. A chiedere di anticiparla , affinché venga dedicata a Roberto “Bobo” Maroni una via o una piazza che siano in una zona centrale e importante della città, è stata la capogruppo Barbara Bison, che ha ricevuto il benestare di tutto il consiglio senza obiezioni, e anzi, dopo la commossa presentazione della mozione da parte di Angei, che in conclusione ha posato sul tavolo del consiglio anche i suoi inconfondibili occhiali rossi e neri, ha incassato anche il parere positivo della Giunta espresso direttamente dal sindaco Davide Galimberti.
La discussione poi ha fatto emergere come questo momento sia stato lungamente discusso e condiviso con il capogruppo del PD Giacomo Fisco, che ha ricordato Maroni come padre dei suoi figli, con i quali tutta la nuova generazione di consiglieri varesini ha collaborato e fatto amicizia, rendendo ancora una volta concreta la sua principale caratteristica, la capacità di ascolto e dialogo.
Ma Maroni verrà ricordato anche e innanzitutto per aver ottenuto obiettivi importanti per la città e per la Nazione: «Nella mozione ho voluto citare brevemente ciò che Bobo ha fatto nella sua vita, sottolineando i passaggi più significativi per Varese come l’accordo di programma che da Presidente di Regione Lombardia ha portato quasi trenta milioni alla città per la Caserma e per Piazza Repubblica. Il documento è semplice, ma tra le righe emerge tutta la grandezza della sua figura – ha sottolineato Angei – ricordando il suo impegno alla lotta alle mafie quando era Ministro dell’interno sino alle sue passioni come la musica e la scrittura».
«Varese commemora doverosamente uno dei varesini più illustri dal dopoguerra ad oggi – ha commentato, tra i primi, Marco Bordonaro, Segretario della Lega di Varese – “la sua grande eredità immateriale è fatta di tanti concetti, ma in questa occasione vorrei ricordarne tre: l’attaccamento per le proprie radici e al territorio, la buona politica pratica, concreta, di rito ambrosiano, come amava dire lui, e la necessità urgente di una autonomia lombarda. Mancherà alla politica italiana ma soprattutto a Varese e a tutti i varesini che l’hanno conosciuto, a quella città che ha visto e vedrà concretamente, anche con la nuova piazza Repubblica e il nuovo Teatro, la bontà della sua opera».
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