Il prelievo ai frontalieri per la sanità: “Principio sacrosanto, modalità da discutere”

Il tema tiene banco alla giornata di confronto su enti locali e istituzioni europee che si è svolta a Varese alla presenza del ministro Giancarlo Giorgetti. Intervengono anche il senatore Alfieri e il deputato Candiani

Convegno

La “tassa sulla sanità” per i frontalieri ha tenuto banco anche alla giornata di confronto su enti locali e istituzioni europee che si è svolta a Varese alla presenza del ministro Giancarlo Giorgetti.

Si tratta dell’ipotesi di prelievo sui salari netti delle lavoratrici e lavoratori frontalieri a sostegno della sanità nazionale. La misura, entrata nella bozza della finanziaria, prevede che i “vecchi frontalieri” dovranno contribuire al mantenimento del Servizio Sanitario Nazionale attraverso un’imposta annuale che varierà tra il 3% e il 6% del proprio reddito netto annuo, con un’aliquota che verrà decisa dalle singole Regioni. Le nuove risorse secondo la bozza, “verranno utilizzate dallo Stato per migliorare le condizioni del personale medico di frontiera e finanziare gli ospedali di confine”.

«È il tema più caldo di cui si discute in questi giorni nelle aree di frontiera – ha spiegato il ministro Giorgetti -. Si tratta di una proposta che punta a chiedere un contributo ai frontalieri sul fronte sanitario. È una proposta che c’era già stata in passato. Io credo che la questione sia semplice: possiamo discutere delle modalità ma il principio è sacrosanto. Il tema si pone perché c’è una seria questione di reperimento del personale sanitario sulle fasce di confine. Abbiamo la necessità di affrontare questa che è un’emergenza, il lavoro nelle zone di confine va reso più attrattivo per trattenere la forza lavoro. Io credo che questo principio e la proposta siano giuste, circa l’entità e la modalità ne dobbiamo discutere, verrà fatto in sede regionale che ne ha competenza».

Un tema che è stato affrontato anche nel confronto tra il senatore Pd Alessandro Alfieri e il deputato Stefano Candiani.

«Io critico la modalità con la quale si sta facendo questo prelievo per la sanità – ha spiegato Alfieri che aveva già affrontato la questione in una conferenza stampa -. Nel lavoro che avevamo fatto per l’accordo fiscale italo-svizzero c’era già la possibilità di destinare risorse per la riduzione del dumping salariale. Se vogliamo introdurre delle nuove leve fiscali facciamolo convocando quel tavolo: con sindaci, forze sindacali e politiche territoriali. La misura di cui si discute oggi è invece una scelta calata dall’alto».

«Il problema in questa vicenda è non averla affrontata fino ad adesso – ha spiegato però il deputato leghista Candiani -. Prima o poi il nodo arriva al pettine e quando arriva ti trovi un emendamento in legge di bilancio come avvenuto adesso. Ci sarà da lavorare successivamente per aggiustare quello che va aggiustato. Il tema è che se ci sono istanze devono essere affrontate a livello territoriale. Se non vengono affrontate poi l’intervento arriva da un livello superiore».

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Pubblicato il 06 Novembre 2023
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