In mille in piazza a Varese: “Fermate il massacro del popolo palestinese”

La manifestazione organizzata da Comitato varesino per la Palestina e Rete Varese Senza Frontiere ha visto la partecipazione di tanti ragazzi arabi di seconda generazione, ma anche tanti italiani

“Free free Palestine. Israele fascista stato terrorista. Giù le mani dai bambini, siete solo assassini”.
Sono poco meno di mille le persone che hanno sfilato per oltre un’ora per le vie del centro di Varese gridando slogan e innalzando le bandiere palestinesi.

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A Varese il corteo in solidarietà al popolo palestinese 4 di 16

La manifestazione è partita domenica 12 novembre da piazza Repubblica poco dopo le 15, con la presenza di tante ragazze e ragazzi arabi di seconda generazione. Una forte energia che si è mescolata alla rabbia per una tragedia e alla speranza che le manifestazioni siano utili a fermare i bombardamenti e le uccisioni di migliaia di palestinesi a Gaza e in Cisgiordania.

Tanti interventi con un toccante momento di silenzio per ricordare le vittime, con una na striscia di stoffa bianca colorata di rosso sulle fronti di tante persone.

«Noi non siamo contro Israele – ha affermato Michela Mazzucchi del Comitato varesino per la Palestina, organizzatore della manifestazione insieme a Rete Varese Senza Frontiere -, ma contro le politiche del suo governo. Non è una guerra quella che stiamo vivendo, ma il tentativo di cacciare il popolo palestinese dalla sua terra. Non possiamo accettare il massacro a cui siamo assistendo a Gaza. Chiediamo l’immediato cessate il fuoco perché stiamo assistendo a uno sterminio. Non possiamo restare indifferenti di fronte alla morte di oltre 11mila persone».

«Sono molte le ragioni e le emotività in un momento come questo – spiega Filippo Bianchetti, storico attivista presente alla manifestazione per la Palestina – quando assistiamo a 500 morti al giorno a Gaza. Cosa possiamo fare? Proponiamo il boicottaggio contro Israele che vive una politica razzista e di apartheid contro i palestinesi. Noi qui possiamo fare una manifestazione non violenta e pacifica, fare raccolte fondi per l’Onu e la Luna rossa. Vogliamo un cambiamento radicale sul campo e per questo serve una mobilitazione internazionale. Non compriamo più i prodotti israeliani che hanno nell’etichetta il numero 729. Dobbiamo contestare la scelta di vendere questi prodotti».

Manifestazione Palestina

«In piazza ci sono per la maggior parte ragazzi arabi di seconda generazione, ma oggi ci sono anche tanti italiani – racconta Zeinab, una delle manifestanti presenti in piazza Repubblica -. Stanno imprigionando migliaia di persone che non hanno alcuna responsabilità, stanno bombardando gli ospedali. Se nasci a Gaza nasci già martire. In un mese sono stati perpetrati crimini di guerra. Sono stati uccisi bambini, neonati. Chi fa questo fa terrorismo».

Lungo le vie della città una mescolanza di lingue e di volti, con tanti giovani e famiglie. Un corteo giovane e pieno di energia fino alla fine, con il rientro in piazza Repubblica dopo le 17.

«Il popolo palestinese ha resistito in tutti questi anni cantando, ballando, dipingendo, vivendo progetti di solidarietà. La risposta di Israele è sempre stata violenta. E ora c’è solo distruzione e morte a Gaza», commenta una giovane italiana che era impegnata nella Striscia di GAza insieme a Gisa Legatti, chiudendo  la manifestazione con un grido accorato -. L’elenco delle tragedie è lunghissimo, ma possiamo definirlo solo in un modo quello a cui stiamo assistendo: genocidio. Chiediamo al nostro Governo di intervenire per fermare questa violenza. Dobbiamo metterci i cuori e i nostri corpi andando davanti alle aziende per bloccare le armi».

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Pubblicato il 12 Novembre 2023
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