La gelosia, la pistola incustodita. Gli interrogativi ancora aperti per la tragedia di San Giorgio su Legnano
Il marito suicida avrebbe sparato alla moglie per gelosia. Rimane da capire come abbia fatto ad entrare in possesso dell'arma del cognato, guardia giurata
San Giorgio su Legnano è ancora sotto shock per la terribile vicenda di via Acquedotto in cui un uomo ieri, lunedì, ha gravemente ferito la moglie e poi si è suicidato. La vittima, operata appena arrivata all’ospedale di Legnano, è ancora in terapia intensiva con prognosi riservata.
In molti si chiedono come sia stato possibile che il 42enne abbia potuto reperire così facilmente una pistola e tentare di uccidere la moglie 36enne mentre era ospite in casa dei cognati. Una decisione d’impulso oppure meditata da qualche tempo? Sembra che alla base della violentissima reazione ci fosse una questione di gelosia.
Una vicenda che spaventa ancor di più se si pensa che insieme al suicida e alla donna ferita poteva esserci anche qualche altro condomino che si è trovato in mezzo ad una situazione completamente fuori controllo. Il vicino che ha salvato la ragazza, infatti, ha raccontato che il marito le ha sparato mentre la stava portando dentro casa dal balcone su cui si era calata.
Come detto la pistola era del cognato che di lavoro fa la guardia giurata ed è proprio questo l’aspetto su cui la Procura di Busto Arsizio (sostituto procuratore Massimo De Filippo) intende lavorare. Da quanto emerso in casa c’era una cassaforte dentro la quale l’arma avrebbe dovuto essere al sicuro ma così non è stato.
I carabinieri di Legnano hanno lavorato per tutto il pomeriggio insieme ai colleghi del reparto investigativo di Milano e hanno sentito anche il proprietario di casa e dell’arma il quale ha fornito una versione dei fatti che ora è al vaglio. Rischia di essere indagato per omessa custodia della calibro 9 anche se fino alle 13 di oggi il suo nome non compariva nel registro degli indagati.
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