La protesta per il Centro Disabili: “Non chiudetelo, per chi lo frequenta è casa”

Dal 2025 sarà sostituito da "una soluzione diversa". Alla voce delle opposizioni si aggiunge anche la preoccupazione di famiglie e operatori. "La città s'indebita per 20 milioni in opere, ma rinuncia al servizio

Generico 20 Nov 2023

«Per gli ospiti è una seconda casa, è una seconda opportunità: qui trovano una casa, un luogo dove stare bene, un confronto con altri che li fanno sentir persone». Andrea è un operatore del Centro Diurno Disabili, che il Comune di Gallarate intende chiudere da inizio 2025.

«Spero che possano ripensarci, non per noi ma soprattutto per gli ospiti. I bisogni sociali ci saranno sempre, anche il trasferimento delle persone in comunità avrà un costo molto maggiore».

Le opposizioni – Pd, Città è Vita, lista Silvestrini – hanno convocato una conferenza stampa per protestare contro la scelta e chiedere di rivederla, ma il momento davanti al Centro Diurno di via Canova ha aggregato anche altre persone, voce di genitori e operatori.

Margherita Silvestrini, ex assessora al sociale, parla di una chiara «scelta politica di chiudere il CDD e rinunciare al servizio, all’unica struttura presente in città, che garantiva di sollevare i familiari dall’onere della cura». Inoltre sottolinea come le opposizioni hanno scoperto solo dall’analisi dei documenti la scelta di chiudere «senza neanche che ci fosse stata in commissione una sottolineatura da parte dell’assessore». Mentre non sono chiare le alternative, su cui l’assessorato al Sociale è stato per ora reticente.

A Gallarate via i soldi per il Centro Diurno Disabili. “Allo studio soluzione diversa”

«Nascondersi dietro alla struttura vetusta è nascondersi dietro a un dito. L’amministrazione indebita i cittadini gallaratesi per quasi milioni di euro e non abbiamo spazio per una struttura per i disabili? Inoltre il Pnrr aveva una linea sulla disabilità per nuove strutture o ristrutturazioni, che non è stato utilizzata. A fronte di quasi venti milioni di indebitamento su altri capitoli credo si possa trovare per rinnovare questa struttura».

Più duro il commento del consigliere Carmelo Lauricella: «La maggioranza ci dice sempre: Gallarate merita un palazzetto, Gallarate merita una biblioteca. Evidentemente la Gallarate che hanno in mente non merita un centro diurno per disabili».

Tra le voci anche quella di Franco, padre di un ragazzo con disabilità ancora minorenne ma che tra pochi anni avrà bisogno di una struttura come il CDD di via Canova: «Finita la scuola dell’obbligo, dovremo trovare un luogo per dargli la possibilità di vivere le sue giornate nella socialità. Ad oggi a Gallarate c’è solo questa struttura e se verrà chiuso dovremo appoggiarci a Comuni limitrofi: da cittadino mi pare doveroso che in una città ci sia un posto adeguato e funzionale per le persone disabili».

Il signor Franco non nasconde i limiti della struttura oggi, non a caso con 13 posti occupati su 18 non ha una grande appetibilità. L’edificio (un ex asilo) è stato nel tempo aggiornato alle diverse norme, a partire dall’accessibilità, ma per altri versi è carente: l’area esterna è ad esempio quasi tutta destinata a parcheggio veicoli. D’altra parte resta il cuore vero, una piccola comunità fatta di persone che hanno relazioni: «Invito a frequentarlo, perché se ne coglie il valore e significato» continua Silvestrini.

Un investimento sulla struttura però servirebbe, per renderla attrattiva. Proprio la lunga assenza di interventi secondo i consiglieri di opposizioni ha creato i presupposti per la frequentazione che è andata riducendosi: «Mi dico: se un’amministrazione ha intenzione di chiuderlo, indirizza le risorse altrove…». La scelta secondo le opposizioni parte da lontano, la chiusura è conseguenza dei mancati investimenti in strutture e anche attenzione al servizio.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 25 Novembre 2023
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