Nelle neonatologie inizia l’emergenza per il virus sinciziale. Dal prossimo anno ci sarà il farmaco
All'ospedale di Varese Del Ponte sono già oltre il 60% i bimbi piccoli ricoverati a causa della bronchiolite. Ma il picco è ancora lontano. Il professor Agosti spiega come si preparano all'emergenza, che dovrebbe essere l'ultima
L’influenza non è ancora arrivata ma è già scattato l’allarme per il virus sinciziale. All’ospedale Del Ponte di Varese il Direttore del Dipartimento della donna e del bambino professor Massimo Agosti è già al limite dei ricoveri: « Non siamo ancora a livelli di emergenza – spiega il primario di neonatologia e terapia intensiva neonatale- ma circa il 60% dei nostri piccoli ricoverati è a causa dei disturbi respiratori causati dal virus. I nostri 21 letti sono tutti occupati e, appena dimettiamo un paziente, subito ne arriva uno dal pronto soccorso».
SIAMO ALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA
Rispetto allo scorso anno, l’epidemia è ancora in fase iniziale: « Nel 2022, tra fine novembre e inizio dicembre, le bronchioliti erano un’emergenza, mentre oggi osserviamo un trend in linea con l’andamento pre covid e ci aspettiamo numeri maggiori tra Natale e gennaio. Il virus sinciziale è stato isolato oltre 60 anni fa e la sua pericolosità è sempre stata evidente. Le fasce più a rischio sono proprio i neonati, bimbi piccoli che, spesso, contraggono il virus dai fratellini maggiori a cui questa patologia dà difficoltà respiratorie decisamente meno pesanti».
LA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTA LA PROVINCIA
L’ospedale Del Ponte ha una capacità di accogliere i bimbi elevata grazie alla sua organizzazione integrata tra letti di terapia intensiva neonata, pediatrica, subacquei e posti nelle pediatrie di Varese, Tradate e Cittiglio: « Siamo un punto di riferimento provinciale per i neonati che arrivano trasportati con il nostro mezzo di soccorso attrezzato».
DAL PROSSIMO ANNO SARA’ DISPONIBILE IL FARMACO
La buona notizia è che la prossima potrebbe essere l’ultima epidemia legata al virus sinciziale: « Dal prossimo anno.- spiega il professor Agosti – tutti i neonati verranno sottoposti a vaccino con un anticorpo monoclonale. È già stato adottato da altri paesi e l’Agenzia del Farmaco italiana lo ha approvato. Così dal 2024 potremo estendere a tutti i neonati la copertura che oggi hanno i bimbi prematuri. La copertura vaccinale dura un anno, un tempo sufficiente per rinforzare le proprie difese e superare senza grossi problemi l’infiammazione».
I SINTOMI INIZIALI POSSONO TRARRE IN INGANNO
Nel mondo, la bronchiolite è la seconda causa di morte dei neonati dopo la malaria: « Ciò non avviene in Italia – spiega il professor Agosti – ma il bimbo può essere intubato. Stiamo parlando dei casi più gravi mentre, in altri, può essere sufficiente un’osservazione da parte dei nostri medici di pronto soccorso. Il virus sinciziale è subdolo perchè inizialmente i sintomi sono simili a quelli del raffreddore o di una tosse blanda. Nel giro di qualche giorno evolve nell’infiammazione dei bronchi che si riempiono di liquido e provocano difficoltà respiratorie. Ecco perchè i medici del nostro pronto soccorso possono anche decidere di trattenere il bimbo in “OBI”, osservazione breve, per poi dimettere o ricoverare».
QUASI 20.000 ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO DEL DEL PONTE
Il pronto soccorso di Varese, con quasi 20.000 accessi raggiunti nel 2023, ha ormai maturato una grande esperienza: «Oggi la decisione di aprire un pronto soccorso con un’equipe dedicata si sta rivelando vincente – commenta iil direttore del Dipartimento – Abbiamo specialisti preparati e motivati, con sensibilità sinergiche».
MOLTO ATTRATTIVA LA SCUOLA DI SPECIALITA’ DI PEDIATRIA DELL’INSUBRIA
L’ospedale Del Ponte lavora in rete con i presidi di Tradate e Cttiglio: « Medici e specializzandi di Varese sono impegnati anche negli altri presidi. In questo modo abbiamo equipe stabili, che ci mettono al riparo dal ricorso alle cooperative. La figura del medico specializzato in pediatria manca su tutto il territorio nazionale ma a Varese abbiamo la fortuna di avere una scuola di specialità che sta crescendo in numeri e fama: oggi abbiamo 39 specializzandi ma dal prossimo anno ne avremo oltre 50».
Più dell’influenza, più del covid è il virus sinciziale che le neonatologie si preparano ad affrontare. Oggi come da 60 anni a questa parte.
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