Non solo telai. In una lezione al Museo del tessile i segni profondi dell’imprenditoria tessile a Busto Arsizio

Gli asili, l'ospedale, il teatro furono tutti realizzati dai grandi industriali del tessile nell'epoca d'oro. Se ne parla in un convegno dell'università popolare

mostra museo del tessile busto arsizio luigi giavini

L’università cittadina di cultura popolare organizza al Museo del Tessile una conferenza dal titolo “Non solo telai: l’imprenditoria bustocca e la sua attenzione per la città (1870/1920)”. L’appuntamento è previsto per mercoledì 22 novembre, ore 15,30, con Valeria Ferrè a fare da relatrice.

Tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento, la città di Busto Arsizio si sviluppa a grande velocità, sulla spinta del progresso della locale industria tessile. Traendo linfa dalla tradizione artigianale di lavorazione del cotone, presente da secoli nel borgo di Busto, la produzione si struttura nel sistema della fabbrica. Le aziende, piccole, medie e di grandi dimensioni, si moltiplicano, attirando manodopera da tutta la Lombardia e oltre.

Gli imprenditori tessili di quest’epoca ormai lontana, oltre a far prosperare le proprie aziende, che cosa hanno lasciato alla città? La grande ricchezza prodotta dalle loro industrie, oltre ad essere investita nell’azienda di famiglia, è in qualche modo servita anche allo sviluppo di servizi utili alla comunità?
In molti casi, si può affermare di sì.

L’impegno di molti industriali “storici” a favore di istituzioni assistenziali, culturali, religiose, fu sicuramente importante e costante nel tempo. E’ quindi impossibile affrontarne tutti gli aspetti in una breve conversazione.
Si è scelto, invece, di esaminare “da vicino” solo alcuni esempi dell’attenzione degli imprenditori alla città, in vari e diversi campi: l’istruzione, l’edilizia popolare e quella sacra, la cultura e l’arte, la sanità.

Esempi “concreti”, nel senso che hanno lasciato traccia anche “fisica” nel tessuto urbano, e sono ancora visibili, dopo più di cento anni di storia. L’Asilo S. Anna, il Teatro Sociale, la chiesa dei Frati Minori, le case popolari sorte per iniziativa delle aziende, l’ospedale. Fondati per iniziativa, o comunque con l’importante sostegno di imprenditori, questi istituti nel tempo hanno continuato la loro attività con gestioni diverse, ma rimangono come memoria della filantropia dei primi “sponsor”.

Oltre alle testimonianze di archeologica industriale ancora presenti, anche questi edifici ci parlano di uomini di un tempo, che hanno voluto investire tempo e risorse non solo in imprese economiche, ma anche in istituzioni al servizio della società.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Novembre 2023
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