Ospedali di comunità: la giunta lombarda apre al privato
L'apertura indicata dalla delibera del 27 novembre scorso è vista con favore dal presidente di Uneba Lombardia Degani che, però, ritiene troppo basse le tariffe riconosciute. Samuele Astuti del PD intanto attacca le case di comunità
![cartelli per casa e ospedale di comunità](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2021/12/cartelli-per-casa-e-ospedale-di-comunita-1271877.610x431.jpg)
Anche il privato, profit e non profit, potrà candidarsi a gestire un ospedale i comunità. È quanto prevede la delibera approvata nella riunione di giunta regionale dello scorso 27 novembre.
Dato che l’Ospedale di Comunità può essere collocato, oltre che in una struttura ospedaliera, anche in una casa di comunità, in strutture sanitarie polifunzionali, presso le strutture residenziali sociosanitarie o avere sede propria;
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Dato che è stato tra l’altro stabilita la deroga al requisito “OSOdc16” per le strutture private, prive di propria struttura ospedaliera di riferimento, prevedendone l’assolvimento con la presenza di un professionista con laurea in medicina e chirurgia e specializzazione in medicina interna o discipline equipollenti ed affini con esperienza almeno quinquennale, negli ultimi dieci anni, in una unità operativa di area medica o pronto soccorso di un ospedale per acuti;
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VALUTATO il quadro di contesto legato all’attuale carenza di professionisti medici e la necessità di prevedere l’ampliamento delle specialità mediche idonee al soddisfacimento del requisito organizzativo OSOdC16 prevedendo che lo stesso è soddisfatto qualora “è garantito che la responsabilità dei posti letto dell’OdC è affidata ad un professionista con laurea in medicina e chirurgia (specialista e/o medico di medicina generale);
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A queste condizioni, dunque, le Ats potranno valutare le candidature di gestori privati che si candideranno garantendo il tipo di organizzazione e presenza di professionisti.
«La criticità principale – commenta Luca Degani Presidente di Uneba Lombardia – è l’ abbattimento tariffario che, soprattutto dal 60esimo giorno, rischia di render economicamente insostenibile la gestione del servizio».
Le tariffe indicate sono pari a 154 euro/die entro la soglia dei primi 30 gg che scendono a euro 107,8/die per le gg di ricovero dal 31°/60° e di euro 77/die per le gg di ricovero dal 61° in poi.
E mentre si discute ancora di ospedali di comunità (in provincia di Varese è operativo solo quello di Somma Lombardo di Asst valle Olona), Samuele Astuti consigliere regionale del PD solleva il caso delle case di comunità: « In Lombardia le Case di comunità sono troppo spesso un guscio vuoto. È prevista la realizzazione di 199 Case di comunità, strutture per cui sono stati stanziati 448,4 milioni di euro, di cui 275,7 derivanti dal Pnrr e 172,7 da risorse regionali. Ma in realtà il programma è ben lontano dall’essere realizzato. Il giugno scorso erano attive 92 Case di comunità sulle 129 previste per il 2023. Ma in molti casi le strutture non sono in grado di garantire i servizi necessari ad assolvere le funzioni per le quali sono state realizzate. Il Piano prevede la presenza di un medico per almeno 60 ore alla settimana, ma il 45% delle Case di comunità non rispetta il requisito. Nel 25% dei casi la presenza è inferiore alle 30 ore settimanali. Altri due servizi fondamentali per le Case di comunità, la diagnostica e la continuità assistenziale, sono attivi solo nel 65% delle strutture»
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