Regione Lombardia approva lo stanziamento di 51.000 euro per risanare l’area ex Cronos a Bardello
Il sindaco Iocca aveva anticipato nell'ultimo consiglio comunale l'intenzione di Regione per mettere in sicurezza l'area vicina al fiume Bardello

Lo aveva annunciato il sindaco Giuseppe Iocca nell’ultimo consiglio comunale: Regione Lombardia finanzia la riqualificazione dell’area ex Cronos a Bardello. L’’azienda effettuava trattamento di superfici di metalli e materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici. Da anni l’area è inattiva ma al suo interno sono presenti due costruzioni contenenti sostanze chimiche pericolose e alcune cisternette depositate sotto tettoia contenenti altre sostanze chimiche pericolose.
La cifra stanziata è di 51.000 euro e servirà a bonificare il perimetro della ditta, dove sono stoccate piccole cisterne contenenti 3 tonnellate ciascuna di materiale inquinante a ridosso del fiume Bardello, oltre alla messa in sicurezza dell’impianto di depurazione delle acque in cui è stimata la presenza di circa 60 m3 di sostanze liquide e di 10 m3 di fanghi.
«È un provvedimento necessario, che riguarda gli interventi più urgenti da realizzare” ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione – I problemi sul territorio vanno affrontati e risolti. Quando è possibile anche anticipati. Le questioni ambientali sono al centro del nostro mandato».
«Ringrazio l’Assessore Maione per il grande impegno nei confronti del territorio del Varesotto. Il nuovo investimento di oltre 50 mila euro, approvato oggi dalla giunta regionale dimostra una visione lungimirante e responsabile di Regione Lombardia. La cura dell’ambiente è un dovere che abbiamo nei confronti delle generazioni presenti e future» ha commentato il Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Giacomo Cosentino.
Nell’area di Bardello si trova anche l’area della Lunga, l’ex pollaio che presentava problematiche relative all’amianto. I residenti si erano lamentati e l’allora sindaco Monica Maestroni aveva sollecitato un intervento attraverso il Prefetto, ottenendo che il curatore fallimentare avviasse la bonifica.
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