Ricorso dei fratelli Liccati, il caso degli stipendi non dovuti finisce davanti al Giudice di Pace

La revisione del Ministero Economia e Finanze aveva spinto il Comune nel 2022 a chiedere indietro il 10% degli stipendi, erogati per un errore di interpretazione. Tutti hanno saldato ma è c'è anche un (legittimo) ricorso

La nuova giunta di Andrea Cassani

Nuovo fronte legale per il Comune di Gallarate: l’ente affronterà davanti al Giudice di pace la questione degli stipendi non dovuti, una vecchia storia che ora si ripresenta in forza dei ricorsi presentati da Orietta Liccati e Franco Liccati , fratelli, che hanno fatto parte della squadra del sindaco Andrea Cassani, delegati rispettivamente all’urbanistica e al sociale.

La questione dell’aumento “irregolare” del 10% risale al 2008 (era Mucci), quando venne fatto scattare appunto un aumento dell’indennità che poi è stato giudicato illegittimo, applicato per un errore di interpretazione: nel 2022 esplose il caso, gli assessori della giunta Mucci erano ormai coperti dalla prescrizione, mentre la richiesta di restituzione è arrivata agli assessori e ai sindaci delle giunte Guenzani e Cassani costretti a restituire le cifre (con un certo dibattito sul fato che fossero o meno rateizzabili).

Nell’arco di un anno tutti hanno saldato, meno i due fratelli Liccati, che hanno (legittimamente) deciso di resistere in giudizio di fronte alla richiesta di restituzione del 10% degli stipendi ricevuti.

La questione sarà decisa dal Giudice di Pace, nel frattempo la giunta (tra i ben diciotto atti votati mercoledì pomeriggio) ha dato il via libera all’incarico al legale per affrontare la lite.

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Pubblicato il 23 Novembre 2023
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