Storie di successo raccontate a teatro, a Cocquio Trevisago in scena i consigli per resistere sul mercato
Una tavola rotonda voluta dal Comune cui hanno partecipato giovani, famiglie e amministratori. “Io rimasta disoccupata a 48 anni ora ho creato un'azienda e posti di lavoro" C’era anche Varesenews
Metti su un palco un mix di imprenditori, piccoli e artigiani o che, più strutturati, portano avanti l’impresa famigliare. Aggiungi l’esperienza della rete del credito, e quindi delle banche, però di quegli sportelli che servono realtà minute, i paesini e dove ancora trovi il volto amico che ti fa la battuta sul calcio prima di parlare si tassi e investimenti.
Mischia il tutto sotto la regia di un giornalista economico profondo conoscitore del territorio e dei suoi miti, e la difficile serata stritolata fra il primo gelo e l’appuntamento tv con la Champions diventa un successo tale da riempire un teatro: è quanto andato in scena martedì sera alla sala del teatro Soms di Caldana, gioiellino rimasto quasi senza posti a sedere per l’incontro promosso dall’amministrazione comunale.
Una tavola rotonda cui hanno partecipato gli imprenditori Alex Fantinato, Luigi Russello, Rosalia Salpietra, il presidente del giovani imprenditori Confcommercio Varese Mattia Valassina e Jessica Sottura assieme a Roberto Beltrami rispettivamente consulente finanziario Crédit Agricole e direttore di banca sempre del medesimo istituto; moderatore: Michele Mancino, vice direttore di Varesenews e responsabile delle pagine economiche del giornale. Prima dell’incontro hanno preso la parola per un saluto istituzionale il sindaco di Cocquio Trevisago Danilo Centrella e l’organizzatore della serata, il consigliere comunale Ivan Paolo Potenzoni.
L’obiettivo era di offrire ai giovani e alle famiglie ma anche agli operatori economici uno spaccato del quadro economico attuale, cercando di interpretare i diversi bisogni, e le sfide per affrontare il difficile momento; in altre parole, divenute bussola della serata, si è parlato di: capitale umano, guadagnare, risparmiare, investire. Determinanti, come in ogni esperienza umana che si basa sull’esempio, le storie uscite dal cilindro della narrazione: c’era l’imprenditrice cinquantenne («a 48 anni», per l’esattezza) partita da zero pochi anni fa e che oltre a reinventarsi e rinascere professionalmente ha creato diversi posti di lavoro; e ancora chi ha preso in mano la tradizione imprenditoriale di famiglia per far crescere un’impresa storica del territorio (quella “terza generazione“ che nell’immaginario collettivo invece “brucia“ l’eredità dei nonni: in realtà non è così). Ancora: il giovane imprenditore partito con le padelle e finito su cavi e interruttori diventato manager con valori etici di un’azienda che sfiora le venti persone.
Ma cosa serve, oggi, a chi entra nel mondo del lavoro? Quali sono le professioni più ricercate? Risposte che possono tradursi solo nominalmente nelle ricerche realizzate dalle università del territorio poiché il senso di quei lavori è cambiato, ed è rimasto solo il nome: dunque il “segretario d’azienda“, fra i più ricercati, non è più quella figura ancora rimasta incollata al semplice impiegato che risponde al telefono o prende gli appuntamenti, ma è diventato una figura qualificata che padroneggia la tecnologia e trova soluzioni applicando informatica e “tools“ (le applicazioni, “app“ o programmi).
Insomma serve quel «cambio di competenze» invocato, chiamato come un mantra da tutti i partecipanti alla tavola rotonda, dove è stato scomodato anche il convitato di pietra di tutti i discorsi economici, cioè la formazione dei giovani, nervo scoperto in un territorio dove la fuga di competenze all’estero (la Svizzera è vicina) è affare quotidiano. E proprio sul tema della formazione ha preso la parola anche il presidente della commissione Welfare di Regione Lombardia, il consigliere Emanuele Monti presente alla serata: «La formazione rappresenta un passaggio chiave, e non può essere scaricata sugli imprenditori. Pertanto crediamo sia necessario un dialogo istituzionale fluido e veloce anche affiancando le aziende con bandi specifici. Come Regione, specialmente assieme all’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, cerchiamo di seguire i bisogni degli operatori economici, per mettere risorse mirate, e dove serve».
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