Sul mancato sciopero generale della Cisl un deciso “no comment”. Cgil e Uil pronte per la manifestazione del 24 novembre
Stefania Filetti (Cgil) e Fabio Dell'Angelo (Uilm) spiegano le ragioni dello sciopero. "Questa finanziaria non crea una spinta allo sviluppo"
Nella sede della Cgil di via Nino Bixio a Varese, ci sono solo due bandiere stese sul tavolo dei relatori. Il sindacato confederale si è diviso sullo sciopero generale del 24 novembre, nonostante la piattaforma di rivendicazione sia la stessa sottoscritta dalla Cisl. Non è la prima volta che accade e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima. Ma l’assenza della Cisl richiede una riflessione sul futuro delle relazioni sindacali sul territorio.
Stefania Filetti, segretaria provinciale della Cgil, e Fabio Dell’angelo, segretario della Uilm Altalombardia, declinano con stile ogni richiesta di commento sul clima che si respira nei rapporti con i colleghi della Cisl dei Laghi. C’è un precedente importante avvenuto a Varese nel 2011, quando i metalmeccanici della Fim contestarono apertamente il segretario di allora, Raffaele Bonanni, proprio sulla mancata adesione a uno sciopero generale indetto dalla Cgil.
Che qualcosa si stia muovendo tra i cislini è evidente. Il segretario nazionale, Luigi Sbarra, ha annunciato la discesa in piazza a Roma per sabato 25 novembre per chiedere a Governo e Parlamento forti correzioni alla manovra. «Nella legge di bilancio ci sono tante luci che tengono conto delle nostre richieste, ma anche tante ombre» ha dichiarato Sbarra alla stampa.
A ben vedere le ombre di cui parla Sbarra, sono le stesse che Filletti della Cgil e Dell’Angelo della Uilm mettono in fila con metodo nell’annunciare lo sciopero generale sul territorio: l’aumento di salari e pensioni, il rinnovo dei contratti nazionali, l’abbattimento dei divari di genere che penalizzano le donne, la lotta all’evasione fiscale, lo stop a condoni e sanatorie». E ancora: la promozione di un fisco progressivo e giusto per riportare all’interno della base imponibile Irpef tutti i redditi che ne sono esclusi per essere tassati separatamente con aliquote più basse. Per non parlare poi degli extraprofitti che molte società hanno avuto negli ultimi anni.
L’elenco di quello che non va, stilato da Cgil e Uil, è lungo e trova una sintesi nella cronica mancanza di una politica industriale in grado di rilanciare il Paese attraverso investimenti mirati, a partire dalla sanità. «Con questa manovra c’è un impoverimento complessivo del Paese – sottolinea Filetti – Negli incontri che abbiamo avuto col Governo, non ci hanno fatto entrare nel merito. Dalla qualità del lavoro ai contratti collettivi, dal fisco alle pensioni le scelte della finanziaria di questo Paese ci dicono che non c’è una spinta allo sviluppo».
«Noi vogliamo apportare delle modifiche a questa legge di Bilancio – aggiunge Dell’Angelo – perché non veniamo dalla Luna e quotidianamente nelle nostre sedi sindacali ci confrontiamo con le persone e vediamo le difficoltà che devono affrontare. C’è una crisi crescente che mina la loro dignità e le scelte fatte da questo governo non rispondono alle necessità delle persone».
A Varese venerdì 24 novembre si terrà un corteo a partire dalle 9 in piazza Repubblica e un presidio alle 11 in piazza Libertà.
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