Varese “importa” infermieri dal Sud America mentre le richieste del personale italiano non hanno risposta
Il Progetto Magellano apre la via per una collaborazione stretta con gli atenei di Paraguay e Argentina. Rgione Lombardia approva il modello e non dà risposte alle istanze degli infermieri italiani
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L’Asst Sette aghi assumerà per 12 mesi ( rinnovabili di altri 12) personale infermieristico proveniente dall’America Latina.
Il progetto denominato Magellano, nelle intenzioni dei promotori, mira a trovare una risposta urgente alla grave carenza di infermieri nelle corsie degli ospedali varesini.
L’idea è piaciuta anche all’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso che prevede un’estensione a livello lombardo, magari con un nome più italico, come Vespucci.
Per evitare il deserto nelle corsie a causa della fuga di infermieri all’estero e di un appeal della professione limitato sui giovani ( con i posti accademici definiti dal Ministero non coperti) si è pensato di cercare all’estero. Non una novità in campo sanitario fu l’Inghilterra a indicare la via qualche decennio fa. Anche in Italia, la crisi del personale venne arginato con lavoratori dell’Est Europa mentre oggi si guarda all’America Latina.
LE MANCATE RISPOSTE ALLE ISTANZE DEGLI INFERMIERI ITALIANI
Il punto dolente, che nessuno ha sollevato, è la mancata risposta alle istanze degli infermieri che da mesi chiedono un trattamento economico e organizzativo dignitoso. La fuga in altri paesi, Svizzera piuttosto che Norvegia, è frutto di un trattamento inadeguato rispetto al ruolo che rivestono gli infermieri.
Al posto di avviare una seria riflessione sulle richieste avanzate dalla categoria, sia a livello economico sia come benefit e welfare, si è optato per la ricerca di lavoratori in altri paesi, in una sorta di gara a portarsi via i professionisti della salute, dove il più debole rimane penalizzato.
IL DUMPING SALARIALE
È difficile comprendere come mai, l’idea di investire in formazione universitaria su persone che poi vanno all’estero per veder soddisfatto il proprio progetto di vita, non sollevi alcuna domanda sulla equità dell’offerta che i laureati trovano in Italia.
Giova ricordare che il nostro è l’unico paese dell’Ocse dove il valore di acquisto degli stipendi è inferiore a quello di 30 anni fa ed è la nazione che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie.
Per questo motivo non appare un bel segnale quello di andare in Sud America a reclutare infermieri senza rispondere alle istanze dei lavoratori mentre l’assessore Bertolaso pone l’accento sulla poca riconoscenza che quesi professionisti hanno verso il paese che li ha formati.
Varese ha aperto la strada: il modello potrà essere allargato a tutta la Lombardia. Con buona pace delle recriminazioni dei professionisti italiani.
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