Villa Castelbarco di Casciago tornerà all’antico splendore, anche nel colore
A fare gli onori di casa la responsabile della biblioteca comunale Isabella Failla e il sindaco Mirko Reto. A raccontare cosa c’era e cosa ci sarà sono stati gli architetti Alberto Bertolini e Alessandra Galli, titolari dei lavori
Una serata piacevole con un tocco di storia e un viaggio nelle parole di grandi autori a Casciago. L’occasione è stata la presentazione dei lavori che riporteranno all’antico splendore la sede del Municipio, Villa Castelbarco.
A fare gli onori di casa davanti ad una sala piena e attenta la responsabile della biblioteca comunale Isabella Failla e il sindaco Mirko Reto, che hanno ribadito l’importanza del risultato che porterà ad una ristrutturazione che darà lustro a tutto il territorio.
L’opera ha ricevuto un finanziamento regionale da 355 mila euro per la sistemazione del palazzo comunale, il rifacimento di facciate, serramenti, gessi interni nei corridoi e fontane nel parco.
A raccontare cosa c’era e cosa ci sarà sono stati gli architetti Alberto Bertolini e Alessandra Galli, titolari dei lavori: sono partiti dalle gesta e dalle idee di Paolo Andreani, che volle creare per sè, per i suoi parenti, amici (e soprattutto amiche) una villa di delizia a metà del 1700. Un personaggio eclettico, che godeva di grande fama grazie alle sue imprese (fu il primo italiano a volare in mongolfiera) e che a Casciago fece progettare una villa degna delle più belle sparse in giro per l’Italia e per l’Europa. Il progetto iniziale fu forse realizzato all’architetto Leopoldo Pollack, italiano di origini viennesi, allievo del Piermarini. Dopo la fine delle fortune di Andreani, la villa passò di mano fino ad essere acquistata dalla famiglia Castelbarco Albani che ne fu proprietaria da metà ‘800 fino al 1960, quando il Comune di Casciago acquistò due piani della villa, la “casa di guardaportone” e, negli anni Ottanta, anche le ex-scuderie.
Tra le idee esposte dagli architetti che curano il restauro, quella principale risiede nel colore che avrà Villa Castelbarco: dopo una lunga ricerca, fregi, modanature, statue paraste scanalate in bassorilievo o dipinte con basi e capitelli non sono emersi; l’ipotesi sulla quale lavorano Bertolini e Galli è quella di riportare la villa all’originale grigio/beige che volle Andreani quando la fece costruire, poi sostituito da un tenue color pesca e dall’arancione/ocra visibile fino all’inizio dei lavori di rifacimento della facciata.
Al termine dell’esposizione tecnico/storica, ad arricchire e concludere la serata sono stati gli attori dell’associazione di lettura scenica “Parole in viaggio” che hanno letto quattro storie di viaggio, di volo e di avventura, trasportando i presenti sulle ali della parola e immergendoli nell’atmosfera settecentesca che fece da cornice alla nascita della Villa.
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