110 anni fa il ritrovamento della Gioconda, rubata due anni prima dal varesino Peruggia
Nonostante la versione ufficiale indichi il decoratore della Val Veddasca come il colpevole, dal 21 agosto 1911 sono tante le ipotesi sui possibili protagonisti che hanno contribuito a realizzare il furto più celebre del mondo
Sono passati esattamente 110 anni (12 dicembre 1913) dal ritrovamento della Gioconda, avvenuto due anni dopo il noto furto perpetrato da Vincenzo Peruggia, decoratore originario della Val Veddasca e della Val Dumentina, trasferitosi in Francia in cerca di lavoro. A Parigi, oltre alla fame, aveva portato con sé una fervente passione per l’arte, specialmente per le visite ai musei. Ed è proprio in uno di questi, il Louvre, che trovò impiego.
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Caratterizzato da una statura bassa e un fisico esile, ma con – evidentemente – una straordinaria apertura delle braccia, Peruggia compì il colpo del secolo il 20 agosto del 1911, sottraendo la celebre Gioconda di Leonardo da Vinci dal Louvre senza destare sospetti.
Il quadro venne ritrovato solo due anni dopo, il 12 dicembre del 1913, quando Peruggia tentò di venderlo ad un antiquario fiorentino. Dove fosse rimasto per quei due anni, però, rimane un mistero. Secondo la testimonianza di Graziano Ballinari – “esposta” al micro museo di Cadero, che proprio questa storia racconta – mentre il mondo intero si chiedeva dove fosse finito il sorriso ineffabile di Monna Lisa, il dipinto era nascosto a Cadero nell’incavo di un tavolo sotto un tappeto nell’osteria dei fratelli Lancellotti, amici del Peruggia e suoi complici nel furto.
(Riproduzione dell’osteria – micro museo di Cadero)
Vincenzo Peruggia, comunque, fu condannato a un anno e quindici mesi di carcere, pena successivamente ridotta a sette mesi e otto giorni, sotto la pressione dell’opinione pubblica che vedeva nel gesto un atto di riscatto patriottico. Le sue parole di un giorno furono profetiche: «Marciranno i tetti, ma il mio nome rimarrà celebre per sempre.»
Il decoratore di Dumenza aveva ragione, il tempo non ha sbiadito i contorni di questa storia e il celebre furto continua ad alimentare leggende. Alcuni sostengono con convinzione, inoltre, che la Gioconda non sia mai tornata al Louvre, suggerendo che ai francesi sia stata consegnata una copia del quadro, mentre l’originale potrebbe ancora trovarsi oggi in qualche angolo sperduto della valdumentina.
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