“A Cavaria con Premezzo un Pgt che cementifica le ultime aree verdi rimaste”
Il locale Circolo dem denuncia le scelte fatte nella Variante al Piano di Governo del Territorio, che tocca aree sia nella zona vicino all'Arno che in quella collinare
«Una variante generale al Piano di Gestione del Territorio che consente di cementificare le ultime aree verdi esistenti, anche quelle limitrofe al torrente Arno». Il Pd critica le scelte di urbanistica a Cavaria con Premezzo, paese ad alta urbanizzazione e in cui il tema del rischio idrogeologico è anche piuttosto sentito, visti i ricorrenti rischi alluvionali nella zona del torrente Arno e i movimenti franosi che hanno segnato la zona di Premezzo.
La denuncia viene da Calogero Frenda, segretario del Circolo PD dei paesi di Jerago con Orago e Cavaria con Premezzo, che sottolinea elementi critici sui diversi comparti del paese, sia nella zona di valle che in quella collinare, che certamente hanno problemi diversi.
L’area in fondo a via don MilaniQui di seguito la nota completa:
Quando l’ambiente non è una priorità
Quanti nubifragi, trombe d’aria, eventi siccitosi saranno necessari perché anche inostri amministratori di Cavaria con Premezzo si decidano a considerare una priorità sempre più frequenti eventi naturali catastrofici? Occorre che la scarpata di via Macchio continui ad essere un pericolo per la circolazione, che gli allagamenti di strade, cortili, scantinati diventino quotidianità, che i parchi pubblici non possano mitigare l’innalzamento delle temperature perché privi di una adeguata vegetazione arborea ed arbustiva?
Questa amministrazione pare sorda ai segnali che l’ambiente naturale sta manifestando anche in un territorio limitato come quello di Cavaria e di Premezzo. ll nostro Comune occupa 3 chilometri quadrati del territorio provinciale, ma ha una densità abitativa pari alla zona metropolitana di Milano. Buon senso vorrebbe che ci si prodigasse per creare al suo interno quante più isole verdi pubbliche e private possibili per mitigare l’innalzamento delle temperature.
Un amministratore oculato e sensibile al benessere dei suoi concittadini, si sarebbe posto il problema se vale la pena cementificare quel poco di aree verdi che ancora rimangono. Un amministratore sensibile ai rapidi cambiamenti climatici in atto si sarebbe domandato se porre uno stop al consumo di suolo comunale possa contribuire a rendere il nostro Comune più vivibile soprattutto per le future generazioni di residenti.
AI contrario pare che l’Amministrazione sia più sensiblle alle sirene del consenso elettorale (l’anno prossimo si vota per,il rinnovo del consiglio comunale) e quindi ritenga prioritario accogliere le richieste particolari dei soggetti interessati ad edificare.
L’attuale maggioranza ha adottato una variante generale al Piano di Gestione del Territorio (PGT) che consente di cementificare le ultime aree verdi esistenti anche quelle limitrofe al torrente Arno (ci ricordiamo gli eventi alluvionali degli anni 90?) e come se non bastasse non pone ai soggetti interessati vincoli/restrizioni che tutelino l’interesse della collettività (v. monetizzazione delle aree pubbliche sempre permessa come opzione).
Si prevede l’edificazione in via don Milani a Premezzo, in area precedentemente identificata inedificabile, già identificata dal PTCP come zona a elevata valenza ambrentale, in area residenziale.L’eccessivo consumo del suolo viene fatto passare come inferiore allo strumento precedente, in realtà accade il contrario, testimoniato dal passaggio a residenziale di un’intera zona precedentemente a parco pubblico di oltre 25.000mq davanti alla ditta ex Siac.
Come PD denunciarlo la logica che sottende alle scelte urbanistiche presenti nella variante del PGT voluta da questa Amministrizione perché miope, di corto respiro che renderà più gravosa la gestione delterritorio da parte dei futuri amministratori.
Ci assumiamo l’impegno di contrastare le scelte di questa Amministrazione che riteniamo sbagliate, primo fra tutti il consumo di suolo, e di proporre soluzioni alternative che riteniamo possano migliorare la vita di tutti i Cavariesi e Premezzesi.
Calogero Frenda
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