Aumenti medi mensili di 435 euro per i bancari. “Un contratto che rimarrà nella storia”

Per i 270mila bancari italiani, di cui almeno 2300 della provincia di Varese, il contratto collettivo nazionale di lavoro appena sottoscritto è tra i più importanti degli ultimi anni perché guarda al futuro

bancario

Per i 270 mila bancari italiani, di cui almeno 2300 varesini, il contratto collettivo nazionale di lavoro appena sottoscritto è tra i più importanti degli ultimi anni. E non solo per una questione salariale, che pur in questo accordo ha un peso notevole, considerato che si tratta di aumenti medi mensili di 435 euro. C’è infatti un risultato normativo che guarda al futuro, in particolare all’inclusione sociale, alla formazione, all’orario di lavoro, alle politiche commerciali fonte di stress per i dipendenti, solo per citare alcuni esempi. Un contratto che gli stessi rappresentanti sindacali di Fabi, First Cisl dei Laghi, Fisac Cgil e Uilca definiscono «storico»

UN CONTRATTO STORICO
«È stato firmato uno dei più importanti contratti nazionali della nostra storia – dice Alessandro Frontini segretario provinciale della Fabi – . È stato il negoziato più difficile degli ultimi anni con un percorso iniziato anche in questa provincia ad aprile con la tornata di presentazione della piattaforma rivendicativa, con oltre 30 momenti assembleari. Il risultato riflette quello che avevamo chiesto a livello economico e a livello normativo, non concedendo oltretutto quello che le aziende volevano attuare, una sorta di indebolimento della contrattazione centrale, affidandosi in prevalenza a quella di secondo livello di gruppo o interna alle singole aziende, e con il rafforzamento della cabina di regia sulla digitalizzazione, cercando di intercettare tutti i cambiamenti che su questo fronte il settore dovrà affrontare. C’è anche un importante rafforzamento della questione relativa alle pressioni commerciali, una delle maggiori problematiche del settore con ripercussioni anche sulla clientela, perché nel nuovo contratto è previsto uno specifico articolo».

RICONOSCIUTI ANCHE GLI ARRETRATI
«È un riconoscimento economico importante – spiega Alberto Broggi, segretario provinciale della First Cisl dei Laghi – frutto anche di una congiuntura particolare segnata dall’aumento dell’inflazione e del costo della vita. Nonostante tutto questo, le banche hanno fatto utili stratosferici come mai era avvenuto prima. Non è duqnue un caso che in questo accordo vengano riconosciuti anche gli arretrati, in media 1.250 euro per ciascun lavoratore, cosa che non accadeva dal contratto del 2007. Per quanto concerne il tfr (il trattamento di fine rapporto di lavoro, ndr), viene ripristinata, con decorrenza al 1 luglio 2023, la base di calcolo. Questo contratto è importante anche sul fronte normativo perchè tiene su tutti i fronti aperti. La complicazione è stata determinata dal fatto che Abi (Associazione bancaria italiana) è arrivata al tavolo delle trattative con una spaccatura interna, essendo Intesa Sanpaolo la banca di sistema in Italia».

UN CONTRATTO CHE VA BEN OLTRE I BANCARI
Per Luca Roffredi segretario provinciale della Fisac Cgil il contratto appena firmato va ben oltre la categoria dei bancari. «I motivi per cui faccio questa affermazione – sottolinea il sindacalista – sono due: il primo riguarda i risultati economici delle banche che hanno superato le loro stesse aspettative. Un aspetto che non riguarda solo le banche, ma anche il settori della chimica, dell’energia, della farmaceutica e delle assicurazioni. Inoltre, non era così scontato che si arrivasse a questo risultato, perché Intesa Sanpaolo aveva aperto la strada, ma l’Abi era arrivata al tavolo di contrattazione spaccata al suo interno. Il secondo motivo è ancora più importante: con questo contratto si è deciso di procedere alla redistribuzione dei profitti fatti dalle banche, stabilendo un principio importante, in un momento storico dove le disuguaglianze nel mondo e in Italia tendono ad accentuarsi.  Si è parlato molto della parte economica, ma i segnali sulla parte normativa sono stati altrettanto notevoli: la riduzione dell‘orario di lavoro settimanale a 37 ore a partire dal luglio 2024, la regolamentazione delle politiche commerciali che impattano sempre di più sui dipendenti spesso affetti da forme di stress da lavoro correlato, il rafforzamento della cabina di regia sulla digitalizzazione, l’introduzione della staffetta generazionale per accompagnare in un modo dignitoso e positivo l’uscita dal lavoro dei dipendenti più anziani che tanto possono dare ai giovani lavoratori in entrata. Risultati importanti resi possibili dall’unità sindacale».

UN RECUPERO INFLATTIVO VERO
«La mia valutazione del contratto collettivo nazionale dei bancari è estremamente positiva – commenta Roberto Stramare, segretario provinciale della Uilca – a cominciare dall’aspetto economico. Le erogazioni a differenza delle altre volte sono quasi immediate e il recupero inflattivo è un vero recupero. Anche dal punto di vista normativo e delle tutele si conferma un buon contratto. Fondamentale è stata l’unità del sindacato di categoria nel presentare una piattaforma solida in un momento storico in cui le banche hanno comunicato utili eccezionali. Certo, poi c’è stata la volontà di Intesa Sanpaolo, manifestata fin da subito, di voler erogare l’aumento in ogni caso».
Secondo Stramare, questo è un contratto che apre nuove prospettive. «Pensiamo alla riduzione dell’orario di lavoro di mezzora settimanale – continua il segretario provinciale della Uilca – È una decisione che ha un suo costo: sommandole equivalgono a tre giorni di lavoro all’anno che potrebbero essere computate come ferie aggiunte. Poi c’è il tema delle pressioni commerciali dell’azienda sui dipendenti, una costante nella nostra contrattazione. Ebbene, in questo contratto c’è una risposta reale in un articolo al concetto di vendita del prodotto. Infine, ma non meno importante, c’è la digitalizzazione, altro tema che impatta sull’organizzazione del lavoro con sviluppi che stiamo affrontando con l’azienda. Scordiamoci che riusciremo a bloccare questo processo, il digitale è entrato da tempo in banca, così come l’intelligenza artificiale. Ora vanno governati al meglio».

 

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Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 04 Dicembre 2023
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