Canto lirico patrimonio Unesco. Busto Arsizio festeggia: “Noi ci crediamo e investiamo”

Proprio domenica 10 dicembre andrà in scena al teatro Sociale La Boheme con 500 biglietti già venduti ma il lavoro di squadra con Fondazione Comunitaria del Varesotto e amministrazione va ben oltre

teatro sociale busto arsizio

Se c’è una città che può gioire per l’ingresso del canto lirico italiano nel patrimonio immateriale dell’umanità è proprio Busto Arsizio. Negli ultimi anni, infatti, l’amministrazione comunale in controtendenza rispetto ad altre realtà di pari misura ha investito e non poco sulla lirica creando una serie di connessioni importanti tra quella nicchia di pubblico che ama la lirica, i giovani e il principale teatro cittadino (dedicato a Delia Cajelli) oggi di proprietà della Fondazione Comunitaria del Varesotto.

L’assessore alla Cultura Manuela Maffioli è l’artefice di questo piccolo miracolo culturale che ha posizionato la città tra le tappe fondamentali per gli appassionati di lirica di un pezzo di nord Italia: «Busto Arsizio ci ha visto lungo sulla lirica. Da tempo si investe qui partendo dalla formazione del pubblico del futuro con Opera Domani (centinaia i bambini delle scuole che partecipano attivamente alla messa in scena di un’opera) e con BA Lirica. A Busto si allevano gli spettatori (obiettivo minimo) ma anche i cantanti di domani».

In collaborazione col teatro Sociale, infatti, si è dato vita ad una rassegna con due opere che vengono prodotte direttamente in teatro (dalle scenografie ai testi e le musiche) grazie ad Educarte, con la regia di Alberto Oliva, la direzione artistica e musicale di Marco Beretta, in collaborazione con tutto il team del teatro Sociale. Gli stessi spettacoli verranno poi portati in giro per i teatri in Italia e all’estero.

Ma il costante lavoro di salvaguardia e di diffusione del canto lirico esce dalle mura del teatro anche con le performance per le strade della città, oppure portando giovani cantanti lirici provenienti da tutto il mondo (l’ultima edizione ne ha attirati addirittura cento) per il concorso di talenti che si svolge annualmente proprio a Busto Arsizio.

L’obiettivo dell’assessore è quello di arrivare ad un punto in cui tutto il sistema si possa reggere sulle proprie gambe: «Tutto questo nasce da intuizione congiunta tra teatro, Fondazione comunitaria del Varesotto e amministrazione. Il Comune ha messo 50 mila euro per il primo biennio e prevede di diminuire man mano l’investimento nei bienni successivi fino all’obiettivo sperato».

In fondo il canto lirico è una tradizione italiana ma anche di Busto che ha espresso una voce come quella di Anna Maria Pizzoli. Proprio per la messa in scena della Boheme di Puccini, domenica 10 dicembre, sono già 500 le persone che si sono assicurate un posto a teatro.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Dicembre 2023
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