Cassani chiude il settimo anno da sindaco di Gallarate. “Nel 2024 una nuova scuola”

Il nuovo polo a Madonna in Campagna è la principale opera attesa. Nel fare il punto il sindaco tocca anche le polemiche nella maggioranza, urbanistica e le modifiche alla spesa sociale per disabili e anziani

Andrea Cassani Gallarate

Partiamo dall’anno che viene: quale sarà l’opera più significativa che pensate di portare a compimento nel 2024, che caratterizzerà l’anno?
«Sicuramente la scuola di Madonna in Campagna: la previsione di inizio lavori è per aprile e sarà l’opera più importante del 2024».

L’altro polo – quello di Cascinetta-Cajello – è nei tempi?
«È nei tempi, abbiamo ricevuto 2,4 milioni di euro in più da parte di Regione Lombardia e quindi ci saranno alcuni spazi aggiuntivi: verrà ingrandita un po’ la palestra e saranno ricavate due-quattro aule in più. La partecipazione economica del Comune su tutto il progetto rimane uguale, perché era un elemento dirimente per la formazione della graduatoria. Per evitare impugnative da parte di altri Comuni esclusi si mantiene l’impegno complessivo con cui avevamo partecipato al bando. Altri comuni come Brescia aveva messo risorse aggiuntive rispetto a quelle della graduatorie e hanno potuto ridurre il loro contributo, ma nel nostro caso era la cifra prevista per il bando e quindi dobbiamo confermarla».

Uscendo un po’ dalle opere che hanno un impatto più visibile, quali sono secondo lei le maggiori sfide per il 2024?
«Sicuramente ci sono alcune opere programmatorie, legate a urbanistica e piano scuole 2040 con il riordino dei comprensivi: documenti di programmazione che andranno in consiglio comunale. Dovremo fare un nuovo piano alienazioni per quelle proprietà che attualmente non sono appetibili a quelle cifre, ad esempio Villa Bossi. Cercheremo poi di capire il destino della struttura sportiva di via Vigorelli (doppio campetto coperto, a Sciarè, da non confondere con il vicino campo della parrocchia, ndr): capiremo se c’è un reale interesse da parte dell’unica realtà che ha partecipato all’ultimo bando, altrimenti dovremo valutare il destino».

Cosa significa?
«Dopo bandi andati deserti e una vecchia gestione che si era rivelata non ottimale, vediamo se è opportuno confermare la funzione dell’area o pensare una alternativa, tenendo conto che si tratta di un campo molto vicino alla zona residenziale».

Ecco, parliamo dunque di urbanistica. Nel 2024 si affronterà il tema del Pgt?
«Noi abbiamo messo i soldi per la progettazione nel ’24 e nel ’25. È inverosimile pensare arrivare a fare una variante entro il ’24, ma nell’arco di quest’anno tracceremo linee guida in accordo con tutta la maggioranza».

E quali sono queste linee guida?
«Al di là di quel che poi è avvenuto (con l’inchiesta Mensa dei Poveri e il ritiro della Variante), quelle che avevamo approvato nella vecchia Variante erano significative e su quelle avevamo trovavamo accordo. Limitavano la connotazione eccessiva del commercio, riducendo l’insediamento alle aree di trasformazioni. Di certo coinvolgeremo tutte le associazioni di categoria e tutte categorie. C’è poi la questione della riqualificazione dell’area del Sant’Antonio Abate, fondamentale: nei prossimi mesi mi sono ripromesso di convocare i funzionari di ArExpo».

Nel 2023 qual è il migliore risultato che ritenete di aver ottenuto come amministrazione?
«Abbiamo lavorato molto per preparare quel che arriverà nel ’24-25: nuovi finanziamenti, molta programmazione.
È stato poi un anno importante sul fronte della cultura, con la mostra di Warhol al Maga, la statizzazione Puccini, in generale una ripresa dopo lo stand by del Covid. Questo anche sul fronte delle attività per la città, gli eventi estivi».

Qual è invece la mancanza che c’è stata nel 2023?
«Mi ero ripromesso di finire gli interventi allo stadio Azzurri d’Italia entro quest’anno, con consegna al 30 novembre, ma i ritardi per maltempo e cause legate alle aziende ci consentiranno di consegnare solo nei primi mesi del 2024. Rimandiamo solo di qualche mese. Sulla piscina di Moriggia dobbiamo mettere insieme esigenze diverse: mantenere prezzi equilibrati e garantire continuità alla gestione».

E rimane aperto il project financing atteso da tempo…
«La prospettiva di rinnovo rimane ancora attuale, stiamo consentendo ai nuovi gestori di fare il punto dopo questi primi mesi, per fare una valutazione su un impegno economico a compartecipare a un progetto di rinnovo. Amsc sta migliorando i propri risultati economici, quando anche il Trasporto Pubblico Locale verrà demandato all’Agenzia dei Trasporti situazione sarà ancora migliore: non puntiamo ad utili ma a reinvestire».

Proprio in questa fine d’anno si sono moltiplicati gli attriti in maggioranza, con Forza Italia. Rientreranno?
«Io da anni mi interfaccio allo stesso modo con la maggioranza, non ho cambiato il mio modo di essere. Duole che a qualcuno non vada più bene, a suo dire. Noi andiamo avanti su programma elettorale, le altre opportunità le pondereremo con tutta la maggioranza. Però non mi si può dire che quaranta giorni tra quando abbiamo portato la prima bozza di bilancio e lapprovazione in commissione siano troppi pochi, non lo accetto».

Ma qual è il nodo del contendere?
«Abbiamo sentito dei distinguo in sede di bilancio, che però sia da parte dell’esponente in giunta sia al tavolo di maggioranza non erano emersi con tale vigore. Se qualcuno sceglie di stare in maggioranza lo fa in consiglio alla stessa maniera di chi sta a quel tavolo».

Uno dei distinguo era sul sociale, dove non sono mancate le critiche anche delle opposizioni. Cosa cambierà nella spesa sociale? Avete valutato l’impatto che avranno ad esempio i nuovi tetti alla compartecipazione per ricoveri?
«La modifica della compartecipazione riguarderà anziani e disabili: i valori a bilancio rimangono gli stessi ma così crediamo di poter aiutare più persone. Per quanto riguarda gli anziani su 38 persone in carico, 14 spenderanno meno, due la stessa cifra e 22 qualcosa in più. Ci sono persone che sono in strutture molto onerose e che costano in compartecipazione dell’ente superiore alla quota intera in una struttura gallaratese, magari meno bella. Compartecipazione si, ma non in strutture extralusso. Chi vuole rimanerci può farlo, non obblighiamo nessuno ad andarsene».

Ma alcune scelte non possono rispondere a specifiche esigenze sanitarie, come fa notare l’opposizione?
«Sulle singole RSA ci sono grandi differenze nei costi di ricovero, alcune costano molto di più e questo è evidente. Non voglio fare esempi ma credo che tutte le strutture cittadine siano in grado di offrire un buon livello. Con gli stessi soldi riusciremo ad aiutare più persone».

Al di là degli anziani, la misura riguarda anche sui disabili. Che previsioni avete fatto?
«Per quanto riguarda i disabili, pur con la manovra che andiamo a fare 13 persone su 32 assistite spenderanno meno di quanto prendono di accompagnamento. In altri casi spenderanno qualcosa di più, ma avendo un Isee più alto giusto compartecipino di più. Tutti avranno comunque garanzia di continuità del servizio, non sloggeremo nessuno, ma servono nuove norme generali per evitare che in futuro si verifichino situazioni come alcune odierne. Sui casi di doppi ricoveri servono verifiche, perché è assurdo che alcune strutture h24 costose non svolgano servizio diurno e il Comune si ritrovi a pagare due servizi. Abbiamo chiesto le verifiche del caso, anche perché in caso di duplicazione del servizio c’è il rischio anche di una contestazione al Comune di danno erariale».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 28 Dicembre 2023
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