Centri per la famiglia, la regione stanzia i fondi. Sette i progetti in provincia di Varese
I 48 centri in Lombardia scolgono un'importante azione di informazione, orientamento, ascolto e decodifica dei bisogni delle famiglie
La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, ha preso atto dell’assegnazione del ‘Fondo per le politiche della famiglia – anno 2023’ pari a 4.245.000 euro e ha deliberato lo stanziamento di 2.287.000 euro di risorse regionali, di cui 290.000 euro relativi alla legge regionale 23/2022 sul Caregiver familiare, per un totale di risorse complessive pari a 6.532.000 euro.
Tali risorse verranno ripartite alle ATS lombarde per il 30% sulla base della popolazione residente (dati Istat 1 gennaio 2023) e per il restante 70% in parti uguali.
“Le risorse stanziate oggi – commenta l’assessore Lucchini – rispondono all’esigenza di potenziare i Centri per la Famiglia attivi nella nostra Regione, 48 progettualità sperimentali articolate in una rete che comprende 148 soggetti e che costituiscono punti di accesso e prossimità per le famiglie. La logica di rete è risultata, infatti, vincente in quanto ha consentito un approccio multidisciplinare degli interventi, intercettando i bisogni delle famiglie e la possibilità di fornire risposte flessibili e concrete”.
VALORIZZARE LA FAMIGLIA – “I Centri – prosegue – hanno svolto un’importante azione di informazione, orientamento, ascolto e decodifica dei bisogni delle famiglie e, contemporaneamente, hanno favorito il protagonismo delle famiglie, della comunità e la solidarietà sociale. L’azione dei Centri si è rivota alle famiglie nella loro universalità, non necessariamente caratterizzate da fragilità, con la finalità di valorizzarne le competenze, promuoverne il protagonismo e il confronto fra pari quale importante risorsa per acquisire e implementare le risorse necessarie allo svolgimento del ruolo genitoriale-educativo e di caregiver familiare”.
LAVORO DI RETE – Procederemo, sottolinea Lucchini, “con un metodo caratterizzato dal lavoro in rete e dall’integrazione con tutti gli operatori degli altri servizi socioeducativi, sociali, sanitari e sociosanitari e con le organizzazioni del territorio e al fine di evitare la frammentazione dei servizi. Abbiamo infine voluto garantire un’azione dedicata al supporto al caregiver secondo i principi ispiratori della nostra legge regionale che riconosce questa figura promuovendo una rete integrata di supporto e sensibilizzazione della comunità sul ruolo, i bisogni e i diritti dei caregiver”.
I CENTRI PER LA FAMIGLIA IN LOMBARDIA – Queste le reti attivate dai Centri per la famiglia presenti sul territorio:
– ATS Bergamo: 6 progetti a gestione di 3 Ambiti, 3 soggetti del Terzo Settore di cui un Consultorio provato accreditato.
– ATS Brescia: 8 progetti a gestione di 2 Ambiti, 2 ASST, 4 Terzo settore tutti gestori anche di consultori familiari privati accreditati.
– ATS Brianza: 3 progetti a gestione di 2 Ambiti e 1 Terzo settore che gestisce diverse tipologie di servizi per la famiglia.
– ATS Insubria: 7 Progetti a gestione di 4 Ambiti, 1 ASST, 2 soggetti del terzo settore di cui uno è anche Consultorio familiare accreditato.
– ATS Milano: 10 progetti a gestione di 2 Ambiti, 1 ASST, 7 soggetti del terzo settore gestori anche di consultori familiari accreditati.
– ATS Montagna: 6 progetti a gestione di 2 ASST (che gestiscono 6 progettualità diverse), 1 ambito.
– ATS Pavia: 3 progetti a gestione di 2 soggetti del terzo settore e 1 Ambito.
– ATS Valpadana: 5 progetti a gestione di 1 Ambiti, 3 Comuni, 1 terzo settore.
Gli aderenti alle reti attivate dai gestori sono principalmente soggetti del terzo settore che gestiscono anche servizi per le famiglie, per gli anziani e per i disabili, enti pubblici, istituzioni scolastiche ed enti ecclesiastici, associazioni di volontariato.
Inoltre, i 48 gestori hanno costruito una filiera di interventi con i propri partner che vede l’attivazione di 148 punti di accesso distribuiti sul territorio che coinvolgono Ambiti, soggetti del terzo settore, scuole, oratori, tribunali, Unità di offerta sociale e sociosanitarie, ASST anche attraverso le Case della comunità e i Consultori familiari.
Rispetto all’utenza raggiunta emerge che oltre 9.000 persone si sono recate fisicamente ai Centri o ad uno degli sportelli presenti sul territorio e di queste oltre 5.000 hanno aderito agli interventi proposti di cui circa 500 sono state inviate a servizi specialistici e altre 500 sono state seguite in modo integrato. Sono stati organizzati oltre 1.000 incontri/attività socioeducative. Complessivamente sono stati raggiunti (accessi fisici, mail, telefonate, contatti sui social) oltre 27.000 persone. Tra le persone raggiunte oltre 300 hanno evidenziato fragilità particolari.
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