Natale 2023

Ci siamo presi un caffè per parlare dei nostri libri più belli del 2023

Un elenco dei libri che in questo 2023 hanno accompagnato la redazione di VareseNews, ecco i nostri consigli

Generico 18 Dec 2023

La fine dell’anno è spesso tempo di bilanci. Abbiamo deciso di farlo anche con i libri che in questo 2023 ci hanno accompagnato e colpito di più di altri. Non sono i più belli in assoluto che abbiamo letto ma quelli che in qualche modo hanno lasciato il segno, quelli che consiglieremmo ad un amico senza pensarci due volte. Ci siamo quindi fermati davanti alla macchinetta del caffè e davanti ad una lunga pausa ci siamo scambiati consigli e pareri sugli autori o le autrici che negli ultimi mesi sono stati al nostro fianco. Ecco quindi, qualche consiglio di buona lettura per le vostre feste. Andate in libreria e buon divertimento.

Adelia Brigo consiglia

“Anime scalze” di Fabio Geda (ed. Einaudi). L’ultimo libro sul comodino del 2023. Un libro ambientato a Torino, l’adolescente Ercole, una famiglia scombinata, la difficoltà di rimarginare le ferite, ogni giorno. Una storia bella e intensa e una scrittura incalzante.

Tommaso Guidotti consiglia

Ho scoperto Viola Ardone (ed. Einaudi) e ho divorato i suoi Il treno dei bambini e Olivia Denaro, sto leggendo La grande meraviglia e mi piace assai. Scrittura semplice, ma ricca di empatia e sentimento. Anche se qualche giallo/noir italiano sul comodino non può mai mancare.

Roberta Bertolini consiglia

Il mio libro preferito resta “Il Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati. Tratta in maniera splendida il tema della solitudine. Attuale come non mai.

Manuela De Gregori consiglia

“I ragazzi di Biloxi” di John Grisham (ed. Mondadori). E’ il mio autore preferito e da anni rappresenta anche il mio regalo di Natale e spesso di compleanno (secondo me li scrive apposta per farmeli trovare da scartare).

Santina Buscemi consiglia
“La banda felice” di Carolina Crespi (ed. Nutrimenti) perché racconta storie di impegno sociale ed è ambientato nella nostra provincia.

Stefania Radman consiglia

E’ una serie di libri gialli autopubblicati: la collana sul commissario Gelsomino di Marco Lugli. Un’occasione per entrare nel profondo del territorio pugliese con la “scusa” di libri di indagine ben scritti e avvincenti.

Maria Carla Cebrelli consiglia..

“Poirot e la strage degli innocenti” (titolo originale “Hallowe’en Party”) ed. Mondadori. Un classico riletto nel 2023, in vista dell’uscita del film di Kenneth Branagh. Più horror che noir, un libro tra i più belli della regina del mistero.

Marco Tresca consiglia

“L’ultima cosa bella sulla faccia della terra” di Michael Bible (ed. Adelphi). Come un vento primaverile la limpida scrittura di Bible racconta in poche pagine un episodio che stravolge la quiete ordinaria nella, solo apparentemente, tranquilla Harmony, piccolo sobborgo di periferia pieno di contraddizioni ma grande “topos” della letteratura americana. Al centro di un quadro polifonico il rapporto tra una comunità soffocante e l’incompreso lggy. Alimentato e al tempo stesso consumato da un inquieto sentimento – «la Costante» – Iggy, un nuovo giovane Holden, è chiamato a fare i conti con la responsabilità di un gesto disperato, un «conforto cercato nella violenza perché non riusciva a capire un mondo che non lo metteva al centro». Il libro si legge in un paio d’ore e sembra essere scritto con un disco degli Anni 90’ in sottofondo, come potrebbe essere “Siamese Dream” degli Smashing Pumpkins. Esperimento “immersivo” che vale la pena provare.

Roberto Morandi consiglia

“La salita dei giganti. La saga dei Menabrea” (ed. Feltrinelli): Francesco Casolo, che ha potuto attingere anche alla documentazione originale, racconta in forma di romanzo la storia della famiglia di produttori della birra Menabrea. S’inserisce nel filone delle saghe familiari, ma è anche un viaggio inaspettato che porta fin sul Monte Rosa.

Andrea Camurani consiglia

La vita intima di Niccolò Ammaniti, Einaudi. Qual è l’impatto su quanto abbiamo fatto in passato, quando il passato lascia tracce che possono tornare a galla? E se queste tracce potenzialmente rischiano di arrivare sui social, così da inquinare il presente, in che modo si reagisce? Con passione e registro narrativo di un grande della letteratura contemporanea, una storia introspettiva diventa romanzo di formazione sotto i colpi di una metrica quasi thriller. Da cominciare e finire subito.

Tomaso Bassani consiglia

L’incendio di Cecilia Sala. In un’epoca in cui ogni angolo del mondo sembra attraversare sconvolgimenti senza precedenti Cecilia Sala costruisce un reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan con lo sguardo di chi non esita a entrare senza paura nelle vicende narrate. È un racconto diretto e competente che illumina le mille sfumature di vicende molto grosse e complesse attraverso diversi punti di vista. Perché la storia è un canto corale ma ogni voce ha la responsabilità del risultato finale.

Manuel Sgarella consiglia

“L’ultima scimmia. L’evoluzione del tennis dalle origini dell’uomo a Roger Federer”
di Marco Bucciantini. In questo momento in cui il tennis italiano sembra aver raggiunto nuove vette popolari, è interessante riscoprire anche i valori del tennis legati a quanto fatto da un grande campione come Federer in 20 anni di attività. Una lezione di sport e vita che il nostro Jannik Sinner sembra aver fatto propria. Quello di Bucciardini non è un libro solo per appassionati, ma un racconto che serve anche a comprendere meglio quello che viene definito “lo sport del diavolo”, dalle origini agli ultimi grandi campioni, tra ironie e curiosità.

Valentina Rizzo consiglia

“La sofferenza non è mai vana” di Elisabeth Elliot (ed. AdiMedia) è uno dei libri più belli letto in questo 2023. Una prospettiva sul dolore piena di amore e speranza. I momenti difficili arrivano per tutti. Quando la sofferenza ci colpisce ha il potenziale per devastarci e distruggerci, oppure per essere la porta d’accesso alla gratitudine e alla gioia. L’autrice di questo libro conosce bene la sofferenza. Il suo primo marito, il missionario Jim Elliot, è stato ucciso in Ecuador poco dopo il suo arrivo. Il suo secondo marito le è stato strappato dal cancro; eppure, è nella sofferenza più grande che Elisabeth ha imparato le lezioni più importanti e profonde su Dio. Questo perché il Signore fa qualcosa per chi soffre. Lo ha fatto, lo sta facendo e lo farà con amore. La sofferenza e l’amore, infatti, sono inspiegabilmente legati, e l’espressione più grande dell’amore di Dio per noi è quella mostrata al Calvario; lì Gesù, uomo di dolore familiare con la sofferenza, ha portato tutti i nostri peccati e i nostri dolori, affrontandoli al posto nostro e donandoci la vita eterna. Con Dio la sofferenza non è mai vana.”

di
Pubblicato il 31 Dicembre 2023
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