Come sta cambiando la zona dietro la ferrovia a Gallarate
Un tempo caratterizzata da corti a ballatoio e tetti di officine, la zona tra il quartiere di Sciarè e l'Oltreferrovia vede molte novità in anni recenti, con nuovi cantieri al via
In molte città – specie in Lombardia – le zone a ridosso della ferrovia sono caratterizzate dalla presenza di edifici produttivi, fabbriche e officine sorti per comodità vicino ai binari che molto spesso hanno cambiato più volte funzione: là dove c’era una grande fabbrica meccanica o tessile nel tempo si sono insediati restauratori, piccole officine meccaniche, artigiani di vario tipo.
Man mano che aumentano i numeri del pendolarismo e la forza attrattiva di Milano queste zone però stanno vedendo una più incisiva dinamica di sostituzione edilizia: le fabbriche lasciano il posto a nuovi palazzi che sono appetibili per chi deve prendere il treno (e comunque non sono spesso lontane dal centro città, essendo le stazioni di solito vicine al centro).
Questa dinamica è in corso anche a Gallarate, dove negli ultimi anni si è assistito a nuova edilizia che ha preso il posto di fabbriche o anche di vecchie corti un tempo abitate dalla classe operaia che viveva a fianco degli opifici (ci perdonerete l’uso di parole novecentesche). Altri cantieri stanno partendo e quindi cogliamo un po’ l’occasione per “aggiornare” sul fenomeno.
A Sciarè
In via Cattaneo, a Sciarè, sono comparsi i cartelli di cantiere per un complesso che sorgerà di fronte al civico 41, dove fino a pochi mesi fa sorgeva un magazzino con i tipici tetti in mattoni.
Qui è previsto un complesso di appartamenti su quattro piani, allineato sulla strada, che ha la particolarità di un disegno con gli ampi balconi disposti con un angolo diverso dal grosso del fabbricato:
Allontanandosi di poco dalla ferrovia, sulla parallela via Colleoni, è previsto un altro intervento sul terreno al civico 22, più assimilabile alla tipologia di palazzo a torre.
La zona “oltreferrovia” lungo via Curioni
Spostandosi da Sciarè, in via Curioni (nella zona “oltreferrovia”, al di là di via Venegoni) da tre anni sono stati abbattuti i resti di una degli ultimi edifici novecenteschi che caratterizzavano la via:
Al suo posto è previsto un intervento con palazzo a torre su sei piani:
La tipologia è simile al palazzo realizzato all’angolo tra via Curioni e via Mameli (che è stato costruito da quindici anni), mentre si distingue decisamente dal complesso all’inizio della via, realizzato sul finire del primo decennio del 2000.
Il caso della via Curioni è ormai di quasi completa trasformazione edilizia, perché nel giro di un ventennio sono del tutto scomparse le corti d’inizio Novecento, con l’esclusione di quella d’angolo con via Venegoni.
L’ultimo edificio d’inizio Novecento su via Curioni abbattuto nel 2020. Sullo sfondo a destra il muro dell’ultimo edificio storico rimastoAncora oggi sul muro dell’edificio ad angolo tra via Venegoni e via Curioni si riconoscono (perché nessuno ha mai rifatto i muri perimetrali) le tracce della corte che c’era accanto, abbattuta a inizio anni Duemila: come un’ombra di un pezzo di città spazzato via dal rinnovamento.
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