Compleanno del Besanosauro con sorpresa, i fondi del Pnnr per il secondo piano del Museo dei Fossili
Sabato a Besano le celebrazioni per i trent'anni della scoperta del famoso ittiosauro. Il sindaco Mulas: "Sarà riallestito il secondo piano del museo e l'area di ingresso con una zona immersiva e interattiva"

Trent’anni dopo la scoperta il Besanosauro, quel lungo “delfino” ritrovato sul Monte San Giorgio, sono ancora tante le novità che circondano questo esemplare vissuto 240 milioni di anni fa.
E oggi, sabato 9 dicembre, è stata l’occasione per fare il punto sulla ricerca che non si è mai fermata e sulle tante attività che coinvolgono il luogo che ospita il Besanosauro, meta di tante visite.
«Siamo molto contenti della giornata di oggi – spiega il sindaco di Besano Leslie Mulas – e della presenza di tanti cittadini e appassionati. È stato bello sentire le parole di chi era presente alla scoperta del 2003 come i paleontologi Cristiano Dal Sanno e Giorgio Teruzzi e di alcuni volontari. Grande merito va dato a chi ha permesso questa scoperta e chi come il sindaco di allora Arnaldo Colombo promosse e ottenne il riconoscimento del sito dall’Unesco. L’attività prosegue sempre perché il Museo non è solo un contenitore ma un luogo vivo e un importante centro di ricerca, come ha sottolineato il direttore Fabio Bona. Abbiamo promosso il restauro di tre fossili grazie al Contribuito di Fondazione Cariplo e di privati, mentre con i fondi del PNNR sarà riallestito il secondo piano e l’area di ingresso con una zona immersiva e interattiva».

A Cristiano Dal Sanno il compito di ricostruire quel che accadde nella primavera del 1993, quando i volontari del gruppo paleontologico di Besano fecero una scoperta che cambiò la storia del giacimento di Besano e del Monte San Giorgio: un piccolo frammento emergeva dalla roccia e, tramite i raggi X, si vedeva un esemplare di fossile unico nel suo genere. Il piccolo frammento visibile si scoprì essere il lungo e sottile rostro del fossile che prenderà il nome da Besano: Besanosaurus leptorhynchus. Il Besanosauro è oggi in ottima compagnia: altri cinque esemplari, che portano il suo stesso nome si trovano a Milano, Zurigo e Tubinga.
La giornata di oggi è stata anche l’occasione per ringraziare pubblicamente le persone che hanno sostenuto e partecipato alla raccolta fondi Tesori Nascosti, che ha interessato il Museo per il restauro di tre importanti reperti.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Castegnatese ora Insu su Riunione dal Prefetto sul viadotto Vedano di Pedemontana, bocche cucite ma facce preoccupate
Felice su Il sindaco di Daverio difende il Trail delle Terre di Mezzo: "Chi rovina i boschi sono gli spacciatori"
lenny54 su Matteo Bianchi eletto Vice-Presidente del Comitato europeo delle regioni in Europa
luigiudici su Fotovoltaico, le società energetiche si arricchiscono alle nostre spalle
gokusayan123 su A Varese e provincia i furti preoccupano i residenti: “Sono entrati in casa a rubarmi con le tute da imbianchino”
BarbaraFede su «Nello sgombero dei senza tetto a Malpensa, i veri fragili sono i cacciatori e non i cacciati»
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.