Da Varese ad Addis Abeba con il Cuamm: Maria Sole racconta l’Etiopia “un paese che non ti lascia riposare”

Grazie all'associazione di volontariato impegnata nei paesi africani, la giovane varesina sta supportando un progetto sulla cura del diabete 1. Un'esperienza umana e culturale molto ricca ma anche estremamente formativa

cuamm medici per l'africa

Caffè rigorosamente etiope in moka esclusivamente italiana. Maria Sole Crespi inizia così, ogni mattina, la sua routine ad Addis Abeba. È in Etiopia con il Cuamm Medici con l’Africa per un’esperienza di volontariato in un centro logistico e organizzativo, a supporto delle attività sanitarie che l’associazione sanitaria svolge nei paesi africani.

« La mia giornata inizia con la fusione delle due culture che mi stanno accompagnando in questo viaggio: caffè, rigorosamente etiope, con moka rigorosamente italiana» spiega Maria Sole, un master in diritti umani ottenuto a Pisa prima di partire con il progetto del Cuamm.

Racconta la sua giornata d’ufficio dove « arrivo alle 8:30, dopo aver superato il traffico mattutino di Addis Abeba. La mattina è dedicata alle classiche mansioni da ufficio: rispondere alle mail, organizzare meeting o training con i partner CUAMM o supportare la scrittura dei report periodici. Durante il pomeriggio invece, io e i miei colleghi, essendo addetti al progetto sul diabete di tipo 1, ci rechiamo in uno dei 34 ospedali che supportiamo in tutto il paese. Portiamo medicine, raccogliamo dati e facciamo interviste al personale locale. Ogni attività è scandita da una pausa “bunna” (caffè), con tazzine riempite fino all’orlo e sorrisi che ti migliorano il lavoro! Verso le 18 torno a casa, accompagnata dal tramonto tra i vicoli della città, qualche cane per strada e venditori di frutta i quali mi convincono quasi ogni giorno a comprare qualcosa dal loro carretto».

Maria Sole Crespi narra delle difficoltà iniziali superate grazie all’umanità di chi l’ha accolta: «L’ambiente nel quale mi sono trovata a lavorare lo definirei formativo, accogliente e stimolante. I colleghi locali mi hanno aiutata dal primo giorno ad inserirmi in questa complessa (e non sempre leggera) realtà etiope, cercando di insegnarmi alcune espressioni comuni in amarico, mostrandomi i posti migliori per il bunna e addirittura aiutandomi col trasloco dopo il primo mese! Sono rimasta sorpresa e profondamente colpita dalla loro voglia di aiutare e farmi diventare parte integrante del team».

cuamm medici per l'africa

Un’esperienza di vita che permette a Maria Sole di assorbire usi e costumi locali: « Mi prendono ancora in giro quando mangiamo l’injera con le mani e io mi sporco tutta ma sono dettagli. Ed è bello anche così». Ogni giorno deve misurarsi con una cultura diversa e anche con situazioni nuove da gestire: «Per quanto riguarda le difficoltà che ho incontrato, sicuramente devo far riferimento alla condizione di sicurezza generale in Etiopia. Purtroppo, per quanto la situazione possa apparire stabile, soprattutto da lontano, spesso si percepisce tensione nell’aria, e i movimenti tra regioni o addirittura in città vengono limitati. Non mi sento in pericolo, non lo sono, e sicuramente CUAMM prende ogni misura di sicurezza per evitare che ci possa essere anche il minimo rischio, che tuttavia traspare nelle limitazioni di movimento:  per una persona abituata a muoversi senza preavviso tra ogni luogo raggiungibile in treno da Varese, sicuramente ha avuto il suo peso. Tuttavia, più che una lamentela, la vivo come un dispiacere: mi dispiace per le persone che vedono il loro paese lacerato, mi dispiace non poter visitare tutto quello che l’Etiopia ha da offrire, e mi dispiace vedere tanto potenziale sprecato. Sicuramente è un paese che non ti lascia riposare, sei costantemente invitato a riflette ma spesso, anche stimolato a provare a fare qualcosa!».

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Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Dicembre 2023
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