Dalla Provincia di Varese 40 milioni di investimenti senza un euro di debito. Magrini: “Noi abbiamo una strategia”
Nel fare il bilancio del primo anno di mandato il numero uno di Villa Recalcati rivendica "una grande visione strategica" del territorio, "relazioni costruttive" e un'azione ispirata dal "senso civico"
La Provincia di Varese investirà 40 milioni di euro negli edifici scolastici, nella sicurezza e nella viabilità senza fare un euro di debito. In buona parte si tratta di soldi stanziati dal Pnrr che l’ente provinciale è già pronto a mettere a terra. Sono infatti ventitré gli interventi previsti nelle scuole del territorio, che comporteranno il potenziamento delle infrastrutture e l’efficientamento energetico, e trentadue i piani di riqualificazione relativi a ponti e cavalcavia, dopo aver effettuato 187 ispezioni per la valutazione dello stato di manutenzione.
ABBIAMO UNA STRATEGIA
Il presidente della Provincia di Varese, Marco Magrini, e i consiglieri delegati hanno fatto il punto della situazione dopo quasi un anno di mandato. Magrini ha risposto in modo chiaro a tutte le domande e anche ad alcune critiche, prima fra tutte quella relativa al fatto di non avere una visione strategica. «Abbiamo fatto interventi importanti, penso per esempio a via Selene e alla bretella Gasparotto-Borri, e alla messa a sistema delle piste ciclabili fino al Pgt per pianificare i prossimi 15 anni di questa provincia. Questa è grande strategia».

CIVICO PER SCELTA
C’è poi una strategia delle «relazioni costruttive» con Camera di Commercio, Prefettura e Ufficio scolastico provinciale che Magrini rivendica come modello virtuoso. Infine, non poteva mancare, per uno che si definisce «un tecnico prestato alla politica», una strategia «da civico», capace di andare oltre gli schieramenti politici in nome e nell’interesse del territorio.
Le elezioni amministrative si avvicinano e pertanto il numero uno di Villa Recalcati ha tutta l’intenzione di rafforzare la posizione civica della Provincia «sostenendo le liste civiche». Del resto le province sono enti di secondo livello e gli equilibri si giocano sul piano del fare e dell’ascolto degli amministratori, lasciando i giochi politici a ben altri tavoli.
CONTI A POSTO
Il resto della conferenza stampa ha fornito argomenti interessanti su vari fronti. Valentina Verga, vice presidente, con delega alle Pari opportunità, ha ricordato la firma di due importanti protocolli: il primo sottoscritto con associazioni datoriali e sindacati per promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro. Il secondo, siglato con Camera di Commercio e Centri per l’impiego, in favore delle donne maltrattate che spesso sono prive di una sufficiente autonomia economica.
Nonostante la congiuntura non proprio favorevole, i conti della Provincia di Varese sono a posto. «L’ente comincia a camminare mettendo in campo 40 milioni di investimenti» ha sintetizzato il consigliere delegato al Bilancio Mattia Premazzi.
Un cammino che continua all’insegna della sicurezza grazie al ruolo giocato dalla Protezione civile provinciale. «Abbiamo dato supporto a tutti quei comuni che ce lo hanno chiesto – ha detto il consigliere Alberto Barcaro – È proseguita l’attività di formazione e prevenzione e siamo stati presenti anche in Emilia Romagna per aiutare le popolazioni alluvionate». Barcaro, approfittando dell’ufficialità del momento, ha tenuto a precisare di non aver mai litigato con Magrini, pur ammettendo che «non è un presidente facile da gestire».
ZONE OMOGENEE
La Provincia ha condotto uno studio sulle zone omogenee presenti in Lombardia, in particolare nelle province di Bergamo, Brescia e Cremona, e al contempo indagando sulle esperienze aggregative nel Varesotto, in particolare a Cuvio e nelle comunità montane. «In questa ricerca – ha spiegato Cecilia Carangi, delegata alle zone omogenee – abbiamo coinvolto i sindaci del territorio e recepito le tematiche da loro proposte».
Tra i temi più gettonati le ciclovie, le comunità energetiche, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, la pianificazione e la gestione delle strade provinciali.
Per Michele Di Toro, consigliere delegato ad Ambiente, energia, servizio idrico integrato, polizia ittico-venatoria, è stato un anno di ascolto con 150 incontri con sindaci, imprenditori, comunità montane e aziende partecipate. «È stata un’azione conoscitiva di un territorio che ha numeri importanti – ha detto Di Toro -. In provincia di Varese sono dislocati 310 tra pozzi e sorgenti, vengono erogati 100 milioni di metri cubi d’acqua all’anno attraverso una rete distributiva lunga 4200 chilometri».
PISTE CICLABILI E MOBILITÀ REALE
La provincia di Varese è cambiata nel tempo e gli amministratori del territorio chiedevano quando sarebbe stato pronto il Ptcp, il Piano territoriale di coordinamento provinciale. «Alla presentazione del piano avvenuta lo scorso 5 dicembre – ha sottolineato Giuseppina Lanza con delega al Territorio – c’è stata una grande partecipazione dei sindaci. Il nostro territorio in questi ultimi anni è cambiato molto e bisogna avere una visione che guardi ai prossimi quindici anni».
Buona parte di questa visione passa dall’attrattività del territorio che a sua volta dipende dalla valorizzazione ambientale. La provincia di Varese ha nei laghi e nel turismo sportivo e sostenibile due grandi asset che vanno potenziati.
La visione di Marina Rovelli consigliere con delega al turismo e alle piste ciclabili è strettamente legata alla mobilità sostenibile integrata. Le tre principali dorsali, la ciclovia del Lago Maggiore, la dorsale ciclopedonale dei laghi di Comabbio e di Varese e quella ciclopedonale del fiume Ticino, sono di fatto un sistema di mobilità reale, utilizzabile da tutti e non solo dagli sportivi.
«Il nostro obiettivo – ha concluso Rovelli – è mettere a sistema un’infrastruttura di piste ciclabili già esistenti. Occorre dotarle di servizi specifici, come per esempio le stazioni di ricarica elettrica, e collegarle attraverso l’intermodalità. Avere dei tratti di pista ciclabile, anche molto belli e suggestivi, non serve a nulla se non sono concepiti come una rete».
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